La lunga telenovela su come abolire il roaming in europa pare molto vicina alla fine. Nei giorni scorsi gli esperti del settore si sono riuniti in Commissione Europea per stilare una dichiarazione di intenti da proporre e votare in sede parlamentare. La prima votazione prevista per il 12 dicembre propone una sorta di roam like at home a partire dal 15 giugno del 2017.
Il Parlamento Europeo si appresterebbe quindi a garantire prezzi più bassi agli utenti che si rechino occasionalmente in altri paesi dell'unione attraverso il mantenimento delle stesse tariffe acquisite nel paese di origine, e senza ulteriori costi aggiuntivi.
I vantaggi per i viaggiatori
Quando un utente utilizza il proprio telefono cellulare in altri paesi dell'UE per effettuare chiamate, inviare messaggi o navigare l'operatore di telefonia mobile “deve” rispettare un massimale sulle tariffe di roaming. A questo proposito lo scorso 30 aprile era entrata in vigore la cosiddetta Eurotariffa per i servizi di roaming. La quale prevedeva che il costo del loro utilizzo non superasse una certa soglia e smettere finalmente con gli addebiti esorbitanti.
In pratica, l'operatore era obbligato a inviare un sms riepilogativo di tutti i servizi sia in entrata che in uscita.
Inoltre, avrebbe bloccato il traffico al raggiungimento di 50 euro spesi, a meno che l'utente avesse concordato una soglia superiore.
Ora, la nuova frontiera che si vorrebbe abbattere è proprio quella dei costi aggiuntivi e della scomoda soglia. Come? Consentendo agli utenti che abbiano un piano telefonico completamente illimitato di godere delle stesse condizioni anche all'estero, ma con la sola limitazione del traffico dati. Per intenderci, tutto ciò che sia navigazione, quindi i famosi giga si andrebbero a pagare secondo una tariffa europea all'ingrosso.
Tuttavia, la nuova normativa europea non contempla il roaming permanente, vale a dire che riguarda soltanto i piani tariffari acquistati nel paese di residenza. Tale clausola sarebbe atta ad evitare di contrattare un piano all'estero per poi usufruirlo nel proprio paese.