Brianza. Il giorno 29 agosto la ragazza, nata in Italia ma di origine marocchina, avrebbe incontrato i suoi aggressori nella stazione di Monza e volontariamente, è entrata in contatto con questo gruppo. Una volta giunti a destinazione, la ragazza li ha seguiti fino ad uno stabilimento dismesso, conosciuto come Palazzo del Mobile, che si trova a Desio. La ragazza aveva il desiderio di visitare quell'immobile e quindi, ingenuamente, ha accettato la richiesta dei ragazzi, di entrare in quel luogo di degrado assoluto.

Da come ha raccontato la ragazza alle forze dell'ordine, è stata costretta a subire la violenza sessuale in quanto è stata minacciata con un coltello.

La ragazza è poi riuscita a liberarsi, ed è scappata per strada chiedendo aiuto a un gruppo di sudamericani, che hanno subito avvertito i carabinieri. Pare che a commettere l'orribile crimine, sia stato un ragazzo di 22 anni, marocchino, che non aveva un permesso di soggiorno regolare. Il ragazzo, che è stato arrestato il giorno seguente dalle forze dell'ordine, aveva ricevuto un decreto di espulsione dall'Italia perché aveva violato le leggi sull'immigrazione, aveva opposto resistenza a pubblico ufficiale e aveva commesso reati contro il patrimonio.

Non è stato l'unico a commettere l'orribile violenza.

Infatti, sono stati denunciati altri tre ragazzi, 23, 25 e 27 anni, per concorso allo stupro. Tutti e quattro occupavano abusivamente il palazzo. Anche loro avevano ricevuto il decreto di espulsione dall'Italia già nel 2015. La zona dove è avvenuto lo stupro è abitata da senza tetto e da bisognosi, che hanno reso quel posto quasi invivibile per tutti i cittadini di quel luogo.

Sindaco di Desio: 'State lontani da quel posto di degrado'

Il sindaco Roberto Corti, ha dichiarato che quel palazzo è stato dismesso oltre 20 anni fa. Questa estate, per l'ennesima volta, il Comune di Desio ha chiesto di blindare tutte le entrate. Ma non c'è stata una risposta positiva.

Il Comune sta cercando anche un acquirente, per riqualificare la struttura, ma fino ad ora non c'è stata nessuna trattativa portata a termine. La zona è sorvegliata già da molto tempo, giorno e notte. Il Comune aveva chiesto all'amministratore, già a metà luglio, di mettere una recinzione attorno al palazzo, per non far entrare gli immigrati nell'immobile, ma la risposta che hanno ricevuto è stata totalmente negativa. Il sindaco ha invitato tutti i cittadini di non andare lì.