Richard Carapaz ha messo le mani sul Giro d’Italia conducendo con sicurezza anche l’ultima tappa di montagna, quella con l’arrivo a Monte Avena. L’ufficializzazione arriverà domani dopo la crono di Verona, ma lo scalatore dell’Ecuador ha difeso senza troppi affanni tutto il suo vantaggio su Nibali e allungato ancora su Roglic, staccatosi nell’ultima discesa. La tappa è andata invece allo spagnolo della Astana Pello Bilbao, già vincitore a L’Aquila e protagonista di una fuga da lontano, l'ennesima andata in porto in questo Giro.

Bilbao è stato raggiunto sull’ultima salita dal gruppetto degli uomini di classifica, ma ha trovato insospettabili energie per togliere la gioia del successo a Mikel Landa.

Giro, la corsa si accende sul Manghen

L’ultima tappa in linea del Giro d’Italia 2019 prometteva spettacolo e emozioni con le salite in sequenza di Cima Campo, Manghen, Rolle, Croce d’Aune e Monte Avena. L’avvio è stato veloce, con diversi tentativi di fuga finché sulla salita di Cima Campo si è formato al comando un gruppo di dodici unità tra cui Masnada, Amador e Caruso. La Astana ha però accelerato il ritmo sul Passo Manghen per preparare l’attacco di Lopez che è arrivato ormai nelle rampe finali.

Carapaz e Landa hanno risposto prontamente, mentre Nibali e Roglic sono apparsi un po’ in difficoltà, ma sono rientrati prontamente dopo lo scollinamento. Il tentativo di rovesciare il Giro portato dalla Astana è così fallito e la situazione si è ricompattata con l’annullamento della fuga dopo che Masnada aveva conquistato la Cima Coppi sul Manghen.

Una nuova azione è presto partita con Nieve e Bilbao che sono stati poi raggiunti da Dunbar, Ghebreigzabier e Kangert, e successivamente anche da Ciccone, Madouas e Capecchi. La Movistar si è dimostrata anche oggi fortissima, inibendo le velleità degli avversari della maglia rosa Carapaz e tenendo aperti i giochi anche per il successo di tappa, una chiara prova di forza.

Incredibile incidente a Lopez

Dopo il Rolle, i compagni di Carapaz hanno dato una decisa accelerata con uno splendido lavoro di Amador. All’imbocco del Croce d’Aune, a poco più di 20 km dall’arrivo, i fuggitivi hanno visto calare il vantaggio a un minuto e mezzo e Madouas se ne è andato da solo dopo una bella girandola di scatti. Nel gruppo è stato ancora Lopez ad accendere la miccia, ma l’attacco più deciso è arrivato da Mikel Landa. Il basco ha dato l’assalto al podio costringendo gli avversari di Carapaz ad uscire allo scoperto per lavorare in testa al gruppo, ennesima mossa perfetta della squadra spagnola. Nibali ha giocato le sue ultime carte nella breve discesa tra Croce d’Aune e Monte Avena, riuscendo a frazionare il gruppo mettendo in difficoltà Roglic, rimasto colpevolmente dietro a Lopez, uno dei discesisti più scarsi.

Nibali e Carapaz se ne sono così andati raggiungendo Landa all’imbocco dei 7 km finali di Monte Avena e riuscendo ad aprire un buon gap su Roglic. La corsa è stata purtroppo segnata da un brutto episodio sulla salita finale quando una persona a bordo strada dal comportamento decisamente scomposto ha fatto cadere Lopez, che ha reagito prendendolo a schiaffi.

Nibali, Carapaz e Landa sono andati a raggiungere tutti i fuggitivi, che però sono riusciti ad approfittare di una salita non così dura per rimanere agganciati. Questo è bastato a servire la grande sorpresa finale. Dopo un tentativo di Nibali ad un paio di km dall’arrivo, Carapaz ha preso decisamente il comando delle operazioni per favorire Landa, ma lo scalatore spagnolo si è fatto battere allo sprint da Pello Bilbao, che è andato a vincere la sua seconda tappa.

Nibali ha concluso al quinto posto, senza trovare le energie per sprintare ma riuscendo a mettere al sicuro il secondo posto sul podio finale. Roglic è infatti arrivato a 55’’, mentre lo sfortunato Lopez ha chiuso a 1’49’’.

Domani nella crono finale di Verona Carapaz partirà con un vantaggio di 1’54’’ su Nibali, un distacco incolmabile. Landa è salito al terzo posto, a 2’53’’, ma con Roglic a 3’16’’ ancora in posizione di sorpasso per l’ultimo posto sul podio. Il corridore sloveno è stato anche sanzionato con 10'' di penalità per aver ricevuto delle spinte dai suoi tifosi lungo la salita di Croce d'Aune. Segue Mollema a 5'51'' e Lopez a 7'18''.