Tablet e Smartphone sono ormai parte integrante delle nostre attività quotidiane, tanto da permetterne l'uso anche ai più piccoli. Tuttavia, un numero sempre maggiore di studi e ricerche si concentra sugli effetti del touchscreen sui bambini.

Se è vero che anche l'introduzione della stampa a caratteri mobili fu marchiata come nociva dai monaci amanuensi e le stesse radio e televisione furono guardate con sospetto da più conservatori, non possiamo sottovalutare la possibilità di causare effetti sullo sviluppo del cervello e sul sistema di apprendimento dei bambini, conseguenti all'eccessivo uso di dispositivi elettronici, sicuramente più "invasivi" rispetto i media tradizionali.

Sebbene non vi siano (ancora) evidenze di effetti nocivi conseguenti all'uso di smartphone e tablet, non possiamo ignorare effetti più facilmente registrabili come disturbi alla vista o alla postura.

La ricerca

Una ricerca recentemente pubblicata dal giornale scientifico Bmc Ophthalmology e condotta dal College of Medicine della Chung Ang University Hospital di Seul, assocerebbe l'uso protratto di tablet e smartphone alla sindrome da "occhio secco"(dry eye disease), i cui principali sintomi sono un bruciore persistente e la sensazione di presenza di corpi estranei.

La ricerca condotta su 916 bambini, tra i 7 e i 12 anni, ha rilevato la presenza della sindrome su un 6,6% del campione studiato.

La percentuale sale all'8,3% se si isolano i bambini del campione che vivono in aree urbane, dove le occasioni di stare all'aria aperta sono minori. Il tasso di utilizzo di tablet e smartphone registrato è del 61,3% nelle aree urbane e del 51% nelle aree rurali.

Lo studio ha infine rilevato come l'astinenza da tablet e smartphone per 4 settimane consecutive riduca sensibilmente i sintomi da sindrome da occhio secco.

Conclusioni

Sebbene anche gli adulti non siano immuni dall'insorgenza di questo tipo di disturbo, è bene mantenere alta l'attenzione alla protezione dei più piccoli, limitando l'uso di questi dispositivi e in generale facendo attenzione al tempo di utilizzo quotidiano.

Infine, se è stato dimostrata la correlazione tra esposizione prolungata a tablet e telefonini e insorgenza di questo tipo di disturbo, resterebbe in vigore una semplice regola, trasversale a epoche e tecnologie: i bambini devono giocare all'aria aperta.