Quando i programmatori della pionieristica atari si posero il problema di come realizzare un racing game che fosse divertente, innovativo, adrenalinico e immersivo, pur dovendo far fronte a limitazioni hardware piuttosto consistenti (una su tutte: lo schermo in bianco e nero), gli allora dipendenti della software house californiana risolsero la questione con ingegno ed eleganza.

Nacque così un cabinato completo di volante e pedaliera, il cui schermo rimandava, in maniera necessariamente stilizzata, a una strada e un panorama completamente neri: a delimitare la pista, alcuni rettangolini bianchi, cioè dei paletti, entro cui bisognava rimanere: pena l'interruzione della corsa e l'arresto del conteggio dello score. Schermo nero e paletti bianchi che, diventando man mano più grandi e scendendo lungo l'asse verticale, davano un'impressione di profondità: fu, tra l'altro, l'invenzione di una delle prime illusioni di 3D in soggettiva.

Il fascino notturno del gioco è rimasto impresso nell'immaginario di molti videogiocatori dell'epoca.

Sono in molti tra youtuber, amanti di retrogaming e semplici esploratori del mondo del videogioco, a celebrarne l'accattivante estetica, al tempo stesso minimalissima e suggestiva. Il proprio veicolo era addirittura applicato sullo schermo a mo' di adesivo, non era frutto di un calcolo digitale del processore: un cosiddetto overlay. Tutto questo può suonare a dir poco preistorico: e allora perché tanto successo? Perché tantto hype? Perché In fondo, non c'è appassionato di motori che non sfreccerebbe a bordo di un bolide, tra rettilinei e tornanti, avvolto e nascosto dalla tenebra solitaria. Senza contare che a livello di perfomance, impegno e dedizione, i videogiochi, ormai, sono considerati al pari di veri e propri sport.

Il ritorno

Dopo oltre 41 anni, la rediviva Atari riprende il genere del racing e lo cala nuovamente nel mondo della notte. Ma stavolta non ci sono più solo paletti bianchi e sfondo nero: nella versione 2018 ci sono vastissime città illuminate al neon, fari di posizione che lasciano impresse nel buio interminabili scie rosse, supercar personalizzabili con le quali ottenere punteggi in base ai drift e ai checkpoint raggiunti, avversari agguerriti contro cui competere. Night Driver non solo si rifà il look: com'è giusto che sia, evolve. Ma tenendo bene in evidenza le peculiarità estetiche e d'atmosfera, veri e propri marchi di fabbrica del titolo che, come ogni gioco adrenalinico per piattaforma portatile che si rispetti, promette il giusto grado di divertivemento e assuefazione (ovvio, si spera di non sfociare ai livelli di un serio gaming disorder).

Qui il teaser trailer del gioco, già disponibile (solo) in Canada: