Il magistrato Francesco Bellomo di recente è stato ospite della trasmissione televisiva Porta a Porta condotta da Bruno Vespa. Nel corso del programma il giudice ha assunto una posizione difensiva affermando che i propri comportamenti con gli studenti rientravano nella normalità.
L’espulsione dal Consiglio di Stato
Francesco Bellomo, barese 47enne, è un magistrato di uno degli organi più importanti ed autorevoli della giustizia amministrativa: il Consiglio di Stato.
Proprio a quest’organo giurisdizionale i cittadini fanno appello contro le sentenze dei Tribunali Amministrativi Regionali (TAR). Bellomo ne è stato allontanato in seguito all’emersione di certi fatti scabrosi riguardanti i rapporti con alcune studentesse nell’ambito di alcuni corsi formativi. Il giovane magistrato, infatti, oltre a prestare servizio nel Consiglio di Stato teneva dei corsi formativi privati agli aspiranti magistrati, e in poco tempo, è divenuto direttore della scuola di formazione in diritto amministrativo. Quello che è emerso è che Bellomo avrebbe concordato con delle studentesse di giurisprudenza e aspiranti borsiste una sorta di “regime contrattuale” caratterizzato da tutta una serie di clausole bizzarre, e che inoltre avrebbe fatto delle avances ad alcune delle “matricole” ritenute più interessanti.
Il contratto assurdo di Bellomo
Ad esempio, un punto specificava, con dovizia di particolari, l’abbigliamento da tenere durante le occasioni formali comprensivo di scarpe con i tacchi, minigonna e trucco. Altre clausole avevano la presunzione di attribuire al Bellomo il potere di approvare i fidanzati delle sue borsiste sottoponendoli ad un test per misurarne il quoziente intellettivo. Inoltre, una norma contrattuale prevedeva in modo tassativo la revoca della borsa di studio se il borsista si fosse sposato. L’apice delle assurdità predisposte dal contratto del magistrato si raggiunge nel punto in cui lo stesso Bellomo si definisce un “agente superiore” a cui il borsista deve giurare fedeltà.
Le dichiarazioni al salotto di Bruno Vespa
Il magistrato ha dichiarato nel corso della puntata di Porta a Porta che il suo comportamento non è stato per nulla inappropriato. Ha aggiunto che i suoi studenti sono quelli che passano con maggiore frequenza i concorsi per la magistratura e da questo si può dedurre la validità della sua metodologia di insegnamento. Quando Bruno Vespa ha sottoposto a Bellomo il documento contrattuale con tutte le assurde regole, il magistrato si è giustificato affermando: "Per giudicare un quadro si guarda prima la cornice, poi le parte più importanti, infine i dettagli. Così per il contratto, il codice di condotta è un dettaglio, sia graficamente che per importanza".
Al giudice barese è attualmente vietato l’insegnamento ed è stato destituito dal Consiglio di Stato con l’accusa di aver leso la dignità delle studentesse. In oltre un secolo di storia Francesco Bellomo è il terzo magistrato espulso dal prestigioso organo giurisdizionale.