"Porta a Porta" riprenderà martedì 9 gennaio con tanti ospiti nuovi. I temi più caldi della trasmissione riguarderanno sempre la politica e fatti di attualità inerenti l'Italia e il mondo. Nei prossimi giorni sono attesi tre leader politici che, in vista delle prossime elezioni, rilasceranno delle interviste nel talk-show di Bruno Vespa: si comincia domani, martedì, con Di Maio, per poi continuare mercoledì 10 gennaio con Renzi e concludere giovedì 11 con Berlusconi.
La Rai, dunque, fungerà da "ring" sul quale i tre leader politici si sfideranno indirettamente, dato che si tratta comunque di interviste individuali e non di faccia a faccia.
Grazie alla televisione, dunque, ognuno potrà esprimere il proprio punto di vista liberamente, affermando le sue convinzioni e gli obiettivi da perseguire per migliorare il nostro Paese. Esattamente questa, in sintesi, è stata la risposta di Santoro alle provocazioni del Movimento 5 Stelle.
Il giornalista salernitano, infatti, durante la presentazione del suo nuovo programma, ha detto che prima di arrivare alle Elezioni politiche è necessario fare informazione, e proprio programmi storici come "Porta a Porta" possono risultare utili per veicolare i messaggi e i programmi dei vari protagonisti della politica.
La richiesta del Movimento 5 Stelle
In realtà, non è chiaro se l'intenzione del Movimento 5 Stelle sia quella di portare avanti la sua battaglia contro i compensi troppo alti come quelli di Fazio e Vespa, oppure di rimuovere la politica dalla televisione.
A tal proposito, infatti, la relatrice di minoranza al movimento sulla par condicio, Mirella Liuzzi, ha avanzato due richieste: "eliminare i programmi di infotainment dalla campagna elettorale, oppure ricondurre tutti i programmi sotto testata a condizione che il conduttore abbia un contratto da giornalista". Dopo la presentazione di queste proposte, è stato richiesto il parere anche degli altri partiti, sottolineando che lo stesso tema era già stato affrontato a dicembre.
Bisogna ricordare che i conduttori Fazio e Vespa, in quanto assunti come artisti, non sono sottoposti alla norma dei tetti ai compensi e, di conseguenza, stando alla proposta di M5S, se vogliono occuparsi di politica, devono farlo con un contratto da giornalisti. Le ragioni del partito di Beppe Grillo non sono del tutto veritiere, poiché sia "Che Tempo che Fa" che "Porta a Porta" realizzano sì interviste ma, allo stesso tempo, non si occupano soltanto di politica, trattando anche temi più leggeri ed ironici.
Ad ogni modo, la questione è stata presentata alla commissione di Vigilanza Rai, che ha risposto affermando che del problema dovrebbe occuparsene direttamente l'azienda.