Le forze dell’ordine ed il loro operato sono un argomento centrale nel dibattito pubblico americano. L'accusa principale mossa alla polizia è il suo presunto atteggiamento discriminatorio nei confronti dei cittadini afroamericani e la tendenza ad avere il "grilletto troppo facile". La vicenda che ora vede coinvolti degli agenti di polizia di Los Angeles, in California, nella morte dell'attrice Vanessa Marquez, sembra destinata a riaprire una ferita nel cuore dell'opinione pubblica americana.
Una star di E.R - Medici in prima linea
Vanessa Marquez è stata uccisa dalla polizia a colpi di arma da fuoco nella sua abitazione in California, nella serata di giovedì 30 agosto.
L'attrice, 50enne, era diventata nota al grande pubblico per aver recitato nella serie televisiva di grande successo E.R. - Medici in prima linea, dove interpretò il ruolo dell’infermiera Wendy Goldman dal 1994 al 1997. Allora la Marquez era già stata al centro di una vicenda che aveva fatto discutere, quando lei stessa lancio delle accuse contro il collega George Clooney, altro protagonista della serie, definendo alcuni suoi comportamenti sessisti e razzisti. Dopo il 2001 le sue apparizioni sul grande schermo si sono fatte sempre più rade.
La crisi epilettica e il delirio
Nella serata di giovedì 30 agosto gli agenti di polizia si sono precipitati nell’abitazione di Vanessa, nella contea di Los Angeles, a Pasadena, in risposta ad una chiamata al 911 dei vicini di casa della donna, probabilmente allertati dalle sue grida.
Le forze dell’ordine, una volta giunte sul posto, hanno trovato la donna in preda ad una crisi epilettica, accompagnata da qualche forma imprecisata di delirio mentale. Hanno dunque cercato di comunicare con la Marquez, cercando di convincerla a seguirli presso una struttura ospedaliera per farla ricoverare. Dopo circa un'ora e mezza di trattative, che non hanno portato risultati, la situazione è purtroppo degenerata.
Le minacce dell'attrice
Vanessa ha perso il controllo ed ha afferrato un fucile con cui ha cominciato a minacciare gli agenti, intimando loro di abbandonare immediatamente la sua abitazione. La polizia, a quel punto, ha reagito sparando all’attrice che è morta poco dopo in ospedale, dove è arrivata già in condizioni gravissime.
Solo successivamente gli agenti si sono accorti che il fucile brandito dalla Marquez era un'arma giocattolo. La notizia, da subito, ha fatto il giro del web e dei notiziari locali, alimentando numerose polemiche sul comportamento degli agenti di polizia coinvolti nella vicenda. Ci si chiede se in questo caso le cose potessero andare diversamente. Era necessario sparare? La donna poteva essere immobilizzata? Si potevano usare armi alternative e non mortali come il teaser? A queste e altre domande potrà rispondere con certezza solamente una pubblica inchiesta.