Un nome ricco di storia che ha fatto la fortuna dellAlfa Romeo portando il marchio della casa di Arese ai vertici del mondo automobilistico. Un’auto ricca di passioni e generazioni che ha portato, nel corso della sua evoluzione, a far storcere il naso anche a marchi blasonati tedeschi. La sua storia ebbe inizio alla fine degli anni 50 quando Alfa Romeo decise di creare una nuova automobile da affiancare alla Giulietta, un’auto dalle così belle linee da essere considerata “la fidanzata d’Italia”.

Evoluzione di un mito

La Giulia venne prodotta dal 1962 al 1977 dalla stesso team che realizzò la stessa Giulietta e, considerando la concorrenza dell’epoca, decise di superarsi creando un modello destinato all’eccellenza sotto ogni punto di vista: stilistico e meccanico. “L’auto disegnata dal vento”, “La berlina che vince le corse” questi erano solo alcuni degli slogan mirati ad identificare un’automobile che, nella sua epoca ricca di concorrenti di altissimo livello, si distingueva in tutto e per tutto garantendo da un lato una cura riguardo la sicurezza dei passeggeri montando una struttura portante a resistenza differenziata con abitacolo rinforzato e con anteriore e posteriore addetti ad assorbire l’energia cinetica di eventuali collisioni, dall’altro mantenendo un cuore sportivo con scocca leggera e aerodinamica, motore interamente in alluminio e un comportamento stradale da invidia.

La sua meccanica si prestava in maniera egregia ad ogni tipo di elaborazione e tutt’oggi è fulcro di tantissimi appassionati possessori che si prodigano amatorialmente anche a originali elaborazioni.

Nuova Giulia all’altezza della concorrenza?

Attualmente ci troviamo di fronte ad un panorama automobilistico caratterizzato da modelli di punta che tendono a darsi battaglia, sia sul lato prestazionale che estetico, per accaparrarsi il podio delle migliori berline. Costruita nello stabilimento di Cassino, dove ha visto la luce il tanto aspettato suv Stelvio, l'Alfa Romeo Giulia ha segnato un vero e proprio rilancio del marchio del biscione. Presentato il modello top di gamma la Quadrifoglio, con motore 2.9 biturbo da 510 cv e il 2.2 nelle varianti da 150 e 180 cv, e la versione diesel con propulsore da 180 cv e un turbobenzina 2.0 da 280 cv ( in arrivo anche la versione ibrida) la berlina italiana ha ricevuto sin da subito molti commenti positivi inserendosi nella lista delle sette finaliste del Car of the Year 2017 (finale dalla quale sono stati esclusi marchi di rilievo come Audi, Maserati e Porsche e il cui vincitore sarà eletto al salone di Ginevra), dovrà vedersela con delle concorrenti di alto rilievo, tra cui la tedesca Mercedes classe E.

Da qui i grandi dibattiti che vedono schierarsi sostenitori del marchio Alfa Romeo contro un filone che “storce il naso” e che accusa un restyling basato proprio sulle berline tedesche che, fino ad ora, hanno monopolizzato quello che è il segmento top in Europa. La Giulia rappresenta sicuramente un ottimo tentativo di riportare in vita il vecchio mito dell’Alfa Romeo ma forse, per battere e assumersi il titolo di migliore berlina , è ancora troppo presto. La nuova Giulia si può amare o odiare, può essere vista come il simbolo della rinascita del marchio o come un futile tentativo di battere le cugine tedesche, ma la domanda più importante è: sarà all’altezza nel tempo di battere e dar fastidio alle tedesche oppure resterà l’auto che darà fastidio agli italiani paladini dei marchi tedeschi?...