Che cosa succederà esattamente dopo la decisione della Gran Bretagna di uscire dall'europa nessuno lo sa; quello che è certo è che difficilmente la stessa Europa aiuterà gli inglesi rischiando di trasmettere un messaggio autolesionista: il "leave" conviene. L'europa infatti cercherà di perseguire esattamente l'opposto, il messaggio che deve arrivare a Paesi come Francia, Olanda e la stessa Italia è che qualsiasi previsione o proposta di emulazione della Gran Bretagna è sinonimo di recessione e isolamento.
Il pentimento dei leave
In realtà, qualche piccolo segnale di condizionamento in questo senso c'è già: dal pentimento di chi a votato "leave" a improbabili petizioni online per rifare il referendum, dalla marcia indietro in terra nostrana del Movimento 5 stelle sul tema Europa alla sconfitta di "Podemos" in Spagna: viene da chiedersi, qualora il voto a Torino e Roma fosse avvenuto dopo i risultati del referendum britannico, se gli esiti sarebbero stati gli stessi.
Fantapolitica forse, di certo un messaggio socialmente positivo questo avvenimento storico di certo lo ha lasciato: il popolo del non voto, la stragrande maggioranza nel nostro Paese, e la stragranda maggioranza degli elettori sotto i 35 anni della Gran Bretagna, si è accorto che stare a casa significa far scegliere ad altri, anche se minoranza, accettandone una scelta non condivisa.
Chissà se quindi tra i messaggi che a livello globale sono arrivati da questo referendum non arrivi quello che, anche se stufi, arrabbiati, disgustati o semplicemente pigri, non recarsi alle urne, specie se si tratta di un referendum, può essere controproducente e addirittura dannoso; chissà se finalmente qualcuno ha capito che la politica, tutta, condiziona la nostra quotidianità e sentirla estranea non può essere una alibi.
C'è poi chi ha votato sull'onda del populismo ed oggi fa parte di quelle centinaia di migliaia di inglesi che cercano su google quali siano le reali conseguenze della Brexit...beh, a quelle persone verrebbe da dire " ben vi sta", i latini dicevano: "ignorantia legis non excusat".