Nel confuso scenario di questa campagna elettorale forse troppo poco si è parlato degli italiani all’estero che potranno votare alle prossime Elezioni politiche. Il loro voto, cruciale nelle elezioni del 2013, potrebbe rivelarsi ancora più determinante in quanto il numero degli emigrati aventi diritto al voto è notevolmente aumentato, arrivando circa a 5 milioni.
Nonostante le difficoltà che incontrano quotidianamente i nostri connazionali residenti all’estero per vedere canali televisivi italiani, gli basterà immergersi un po’ nel mare di notizie che trovano in internet per intendere che quello che sta accadendo in questa campagna elettorale è più o meno come un lunghissimo incontro di boxe.
I politici italiani, in questo periodo, sembrano un misto tra pugili e spie professioniste, che tra colpi bassi e soffiate fanno di tutto per mandare al tappeto i vari avversari. Chiaramente non possiamo aspettarci troppo dai politici del nostro Belpaese, visto che, stando alle ricerche internazionali, siamo il Paese europeo con il più basso tasso di attuazione di programmi elettorali, ma quel briciolo di vera politica che forse era rimasto sembra essere svanito, nell’indifferenza generale.
Caos, bugie e incertezza
Anche gli italiani all’estero potranno facilmente notare che vanno ancora forte le “gite” in giro per l’Italia per accaparrarsi una manciata di voti in più e sono ancora utilizzatissime le promesse irrealizzabili fatte nei talk show.
Gli strafalcioni, gli insulti, le letture distorte dei troppi sondaggi, hanno completamente conquistato la scena in questa campagna elettorale. Il cittadino medio, già continuamente coinvolto in una corsa a ostacoli per cercare di informarsi, tra notizie sempre più manipolate e informazioni sempre meno corrette, avrebbe bisogno di chiarezza e sincerità, non del caos attuale, creato dai politici e da una legge elettorale sconclusionata.
Il nostro paese ha bisogno di programmi attuabili, rivolti alla sanità, all’istruzione, all’evasione fiscale e al lavoro. In un momento così difficile, con il dramma della disoccupazione che attanaglia la popolazione italiana, ci sarebbe bisogno di avvicinare i giovani, in patria o all’estero, alla politica.
Dopo anni buttati al vento, politicamente parlando, l’Italia aveva di nuovo la possibilità di avvicinare la politica alle persone, alla gente comune, al popolo.
A prescindere da chi vincerà l’incontro di boxe, che terminerà il 4 marzo, la politica avrà di nuovo perso, e tanti, forse più che mai, saranno quelli che non andranno a votare.