La polemica non si arresta: quella dell'obbligo vaccinale resta un argomento su cui si continueranno ad intavolare discussioni più o meno animate e che ha spinto ieri la discesa in piazza, a Roma e Merano, dei sostenitori "no vax" al suon di slogan quali “Libertà di scelta”, “Giù le mani dai nostri figli” e “Vaccinazioni singole”. Il pieno dissenso di una parte di popolazione suggerisce perlomeno uno stato di caos, cui illustri scienziati e testimonial d'eccezione cercano di porre rimedio a sostegno di una scienza "amica" della salute pubblica.

In 1/2 ora: Piero Angela e Roberto Burioni

La puntata di ieri di "In 1/2 ora", andata in onda su Raitre, è stata dedicata all'argomento vaccini ed al rapporto tra scienza ed opinione pubblica in generale. La parola è stata affidata a Piero Angela, un'istituzione per quanto riguarda la divulgazione scientifica in Italia, ed al Professor Roberto Burioni, contestatissimo virologo e divulgatore "pro vax", autore del libro "Il vaccino non è un'opinione". La conduttrice Lucia Annunziata, ha esordito definendo la scienza quale "lume tutelare" degli ultimi due secoli, messa attualmente in crisi da internet e dal cambiamento politico ed istituzionale.

Nel presentare i due ospiti, ha sottolineato il ruolo non facile del professor Burioni, sceso in prima linea a spiegare su internet, sfidando l'opinione pubblica, l'importanza dei vaccini al grido di "la scienza non è democratica".

Il professore è stato persino minacciato di morte, ma ha sentito il dovere di scendere metaforicamente "in piazza" attraverso i social per amore della verità, non la sua verità, ma quella fatta da anni di ricerche ed evidenze scientifiche tangibili e verificabili dalle fonti, sempre citate e consultabili, nell'opera divulgativa del professore. E alla domanda della conduttrice: "Lei dice: io non devo rispondere a tutti. Dunque la scienza non è democratica?", il professore ha risposto: "Non esiste una scorciatoia per il sapere - e fa un esempio, paragonando il suo ruolo a quello del cronista sportivo -.

Ha senso che io dica il mio parere su una partita di cricket, gioco del quale ignoro le regole? Le telecronache le fa chi di sport ne capisce, non chi non ne capisce".

Angela: "Prevale il pensiero magico"

Il dubbio tuttavia rimane: perché attualmente viene contestata la scienza? In realtà, ha spiegato Piero Angela, non è la scienza ad essere contestata, ma l'applicazione della medicina e ha fatto l'esempio del caso Di Bella, che all'epoca fu considerato un Galileo da una parte dell'opinione pubblica. Piero Angela nell'intervista ha sostenuto inoltre come la gente sia facile a prendere posizioni contro un nemico identificato in un "sistema" di "poteri forti" come le multinazionali farmaceutiche e come internet sia terreno fertile a sostegno delle "cure alternative".

Spesso in taluni soggetti prevale il cosiddetto "pensiero magico": suggestionati dall'idea di "naturale", "dolce" che si prende cura dell'individuo e non del sintomo. Poi ha fatto un esempio un po' divertente del potere mediatico dei comunicati via internet: "Il professor Burioni è stato minacciato di morte. La mia morte è stata annunciata già un paio di volte".

Secondo il professor Burioni il "pensiero magico", fa particolarmente presa quando in qualche modo la scienza non è in grado di dar risposte alla disperazione di chi ad esempio sta per perdere un figlio e gli viene comunicato che non c'è più niente da fare: "Quando la scienza non può più nulla, il pensiero magico ha un vantaggio immenso ed è qui che il medico deve dimostrare umanità, deve parlare con i pazienti e spiegare che c'è chi come un avvoltoio vuole sfruttare il loro dolore e la loro paura per trarne un vantaggio personale".

"Curare è più costoso che prevenire"

Infine il professor Burioni ha elencato i presunti vantaggi delle multinazionali farmaceutiche nel vaccinare le popolazioni: "I vaccini fatturano l'1,4% della spesa pubblica nazionale, 318 milioni, quando un solo farmaco per una sola malattia della quale non abbiamo i vaccini, l'epatite C, in Italia ha fatturato un miliardo e 700 milioni. Curare una malattia è infinitamente più costoso che prevenirla". Il professore ha spiegato l'accanimento proprio contro i vaccini, imputandolo al fatto che non si ha più memoria di quello che hanno rappresentato le immunizzazioni di massa compiute in passato. Piero Angela in una battuta ha ricordato: "Quando sono nato io la speranza di vita era di 52 anni. Io ne ho quasi 90, non lo devo al pensiero magico, ma a gente che, come il professore, ha lavorato duro e onestamente".

Vaccini, la questione morbillo

Nel 2017 è stato registrato un aumento dei casi di morbillo del 220%. La conduttrice, Lucia Annunziata, ha lasciato intendere come anche la questione immigrazione, non può che portare con sé dubbi e paure che alimentano ulteriori prese di posizione e così ha risposto il professor Burioni: "Chiaramente le persone che si spostano portano dei germi, dei virus insieme a loro, ma in un Paese dove tutti si vaccinano il morbillo non c'è. Il morbillo non è una malattia lieve, è una malattia che in un caso su mille lascia dei danni permanenti ed in un caso su due-tre mila conduce alla morte". Infine la battuta di Angela, ha riassunto il pensiero dei due intervistati sulla serietà del metodo scientifico: "La velocità della luce non si decide per alzata di mano".