Per parto pretermine si intende una nascita che avvenga prima del compimento della 37° settimana di gestazione, ovvero 3 settimane prima del termine previsto. In particolare, l'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce i bambini nati prima delle 28 settimane estremamente pretermini, tra le 28 e le 32 settimane molto pretermini e tra le 32 e le 37 settimane pretermini. Una Corretta alimentazione e l'eventuale uso di integratori può garantire l'apporto di tutti i nutrienti necessari per la crescita e lo sviluppo del feto. Numerose ricerche hanno più volte evidenziato come l'integrazione di Omega 3, durante la Gravidanza, fosse in grado di ridurre il rischio di parto pretermine ed oggi lo conferma una revisione di studi del South Australian Health and Medical Research Institute (SAHMRI).
I neonati prematuri sono i più fragili
La nascita prematura è la principale causa di morte nei bambini sotto i 5 anni in tutto il mondo e conta circa un milione di decessi ogni anno. Inoltre questi neonati sono anche quelli a più alto rischio per tutta una serie di condizioni quali disabilità visive, ritardo dello sviluppo e difficoltà nell'apprendimento. La prima revisione di studi Cochrane (revisione sistematica), risalente al 2006, aveva concluso che non ci fossero prove sufficienti a sostegno dell'utilità dell'assunzione di integratori di acidi grassi Omega 3 a catena lunga (LCPUFA) durante la gravidanza. Dopo oltre un decennio, il nuovo aggiornamento, appena pubblicato su BMJ, conclude invece che esistano prove concrete che l'integrazione di Omega 3 possa essere una strategia efficace nel prevenire il parto prematuro.
"Sappiamo che la nascita pretermine è un problema di salute globale critico, con una stima di 15 milioni di bambini nati troppo presto ogni anno", spiega la prof.ssa Philippa Middleton di Cochrane Pregnancy and Childbirth e del SAHMRI.
DHA e EPA presenti nell'olio di pesce sono gli acidi grassi più efficaci
La prof.ssa Middleton insieme al suo team di ricerca ha esaminato, attraverso la revisione di ben 70 studi, il ruolo degli grassi omega 3 a catena lunga - in particolare dell'acido docosaesaenoico (DHA) e l'acido eicosapentaenoico (EPA), acidi grassi presenti nei comuni integratori a base di olio di pesce - nel ridurre il rischio di parti pretermine.
Ebbene la semplice assunzione di questi integratori è mediamente in grado di ridurre il rischio di parto pretermine prima della 37° settimana dell'11%, prima della 34° settimana del 42%. Inoltre gli omega 3 riducono il rischio di avere un neonato sottopeso (meno di 2500 Kg) del 10%. "Non ci sono molte opzioni per prevenire un parto prematuro, quindi queste nuove scoperte sono molto importanti per le donne in gravidanza, i bambini e gli operatori sanitari che si prendono cura di loro", conclude la prof.ssa Middleton.
"Non comprendiamo appieno le cause del travaglio prematuro, quindi la previsione e la prevenzione della nascita prematura è sempre stata una sfida: questo è uno dei motivi per cui l'integrazione di omega-3 in gravidanza è di così grande interesse per i ricercatori di tutto il mondo".
Qual è la dose ideale di Omega 3 per prevenire il parto pretermine?
Molte donne assumono Omega 3 durante la gravidanza, ma, a detta degli stessi ricercatori australiani, spesso i supplementi presenti sul mercato non ne contengono abbastanza. La dose giornaliera ideale dovrebbe aggirarsi intorno a 500 e 1000 milligrammi (mg) di grassi Omega 3 a catena lunga (contenenti almeno 500 mg di DHA) da assumersi a partire dalla 12° settimana di gravidanza. Fonti alimentari di LCPUFA, DHA ed EPA sono: pesci "grassi" (tonno, salmone, aringhe, etc.), krill (olio di krill), alghe.