Se siete in attesa di dare un esame importante e volete essere sicuri di avere buone possibilità di superarlo, il trucco non è studiare fino a notte fonda, ma frapporre una buona dose di ore di sonno tra di voi e l'esame: studiare prima di coricarsi e concedersi una bella dormita può essere miracoloso grazie al nostro cervello e alla codifica della memoria che avviene durante il sonno.

Quest'ultimo, infatti, serve non solo a recuperare le energie spese durante la giornata, ma anche ad ordinare tutte le informazioni acquisite, ad elaborarle, integrarle ed eliminare invece quelle superflue.

Per questo motivo, la nostra memoria spesso migliora mentre dormiamo. Ma qual è il processo specifico che sta alla base di tutto ciò? Questo è l'interrogativo che ha mosso la ricerca dell'Università di Birmingham.

Un riposo "mnemotecnico"

Per rispondervi, i ricercatori hanno ideato un piccolo test per osservare con precisione la riattivazione dei ricordi durante il sonno. Ai partecipanti allo studio è stato chiesto di imparare a memoria, prima di dormire, delle associazioni tra parole e immagini di oggetti o eventi.

Mentre essi dormivano, sono state riprodotte alle loro orecchie metà delle parole, in modo che i ricordi delle immagini ad esse collegate potessero riattivarsi e quindi stabilizzarsi nella memoria. Al loro risveglio, i soggetti sono stati poi interrogati su quali immagini ricordassero meglio: il risultato è che molte delle parole riprodotte durante il sonno erano le uniche ad essere ricordate.

Questa conclusione non ha sorpreso gli studiosi, in quanto l'attività cerebrale di ogni persona è stata accuratamente monitorata tramite un elettroencefalogramma che ha dato prova, con l'osservazione dei fusi del sonno, di come diverse aree del nostro cervello si attivino durante la codifica.

Recuperare i ricordi nel sonno

Non è detto che la nostra memoria migliori in modo decisivo, ma sicuramente un numero sufficiente di ore di riposo è necessario per affinare informazioni che potremmo altrimenti perdere, e ciò rappresenta anche una spiegazione allo stress derivante dal mancato sonno: questa condizione, infatti, è conseguenza di una mente sovraccaricata da un accumulo eccessivo di informazioni, che va smaltito.

Immaginate, quindi, la vostra mente come una biblioteca o un archivio, in cui ogni ricordo viene accuratamente selezionato e depositato nel posto che gli spetta: è ovviamente un luogo enorme, se si prende in considerazione anche solo la totalità degli stimoli sensoriali che ogni giorno ci colpiscono.

Per questo, paradossalmente, memoria e oblio combaciano in modo complementare: se non potessimo dimenticare le informazioni superflue, non potremmo mai ricordare quelle essenziali, e finiremmo col perdere la testa!