Il caffè potenzialmente dannoso come il fumo. Il pericolo sarebbe nellʼacrilammide, una sostanza cancerogena che si genera durante il processo della torrefazione ad alte temperature del caffè. I produttori, da parte loro, sostenendo che sarebbe impossibile eliminare questo particolare passaggio, poiché la sua eliminazione, intaccherebbe inevitabilmente il suo caratteristico aroma e sapore.
Caffè cancerogeno: etichette sulle confezioni come sulle sigarette
In California sulle confezioni del caffè, come su quelle delle sigarette, dovrà essere riportata una specifica etichetta sulla quale saranno riportati i possibili rischi da Cancro derivanti dalla sua consumazione. Sarebbe questa la decisione di un giudice americano coinvolto in una causa contro le società produttrici di caffè, da lui accusate di aver violato la legge in base all'obbligo di informare i consumatori sulla presenza di sostanze che possono causare il cancro in alcuni prodotti alimentari di largo consumo come appunto lo è il caffè.
Per quanto riguarda, nel caso specifico questa bevanda, la molecola ad essere stata messa sotto accusa è come abbiamo visto quella generata nella fase della tostatura.La nuova disposizione non sarebbe stata adottata ancora in via definitiva e starebbe sollevando in molti ambiti, e soprattutto in quelli delle aziende produttrici, molte contestazioni. Il giudice, autore della denuncia, Raphael Metzger, si augura però che l’aver fatto emergere il pericolo che si nasconde in questo particolare ambito alimentare, influenzi e spinga le aziende ad intervenire in merito alla riduzione dei livelli di acrilammide attualmente presenti nel caffè.
Caffè pericoloso? Le nuove regole dell'Unione Europea
Il pericolo del caffè è quindi strettamente legata all'acrilammide e non alla diretta assunzione della bevanda.
Sono numerosi gli studi che, al contrario, esalterebbero le sue proprietà benefiche. La decisione del giudice californiano, quindi non deve creare allarme e preoccupazione per i consumatori europei, anche in relazione al fatto che recentemente l'Unione Europea ha, proprio in questo ambito alimentare, approvato delle nuove regole grazie alle quali le aziende agroalimentari saranno tenute, obbligatoriamente, a ridurre il livello di acrilammide in molti prodotti come il pane, i cereali, le patatine, i cracker e anche nel caffè. La presenza in questi alimenti, della sostanza ritenuta potenzialmente nociva, sarà infatti contemplata al di sotto della soglia ritenuta a rischio. Il nuovo regolamento stabilito dall’UE è entrato in vigore dall'11 dicembre del 2017 e sarà reso obbligatorio e applicato dal prossimo 11 aprile 2018.