Approvando il Decreto Crescita ieri 4 aprile, il governo ha lanciato una nuova sanatoria per chi non ha pagato alcune imposte o Tasse. Dopo la Pace Fiscale, con la cancellazione delle cartelle sotto i 1.000 euro, con la rottamazione ter e con il saldo e stralcio delle cartelle, stavolta nasce un provvedimento che riguarda le imposte locali. Imu, Tasi, tassa rifiuti, bollo auto ed anche le multe per infrazioni al codice della strada sono la materia a cui si rivolge questa ennesima sanatoria.
Rottamazione imposte locali
Il provvedimento del governo estende la rottamazione delle cartelle anche alle imposte locali. Il funzionamento è il medesimo perché ai contribuenti indebitati che aderiranno alla sanatoria, verranno abbuonati interessi e sanzioni. In pratica resterà da versare l’importo del tributo esatto senza le cifre aggiuntive dovute al mancato pagamento. Solo per le multe del codice della strada viene previsto che siano abbuonati solo gli interessi dovuti per ritardato pagamento. In questa misura rientrano le imposte, le tasse e le multe che non sono rientrate nella Pace Fiscale.
Si tratta di tutte le somme evase dai contribuenti verso Comuni, Regioni, Province e città metropolitane.
Riscossione tramite altri concessionari
Le entrate degli enti locali, quando si tratta di riscossione forzata, vengono spesso assegnate a concessionari differenti da quello classico che è Agenzia delle Entrate Riscossione, come una volta lo era Equitalia. Le entrate degli enti locali che rientrano nella sanatoria sono in effetti tutte quelle che proprio gli enti hanno mandato in riscossione con concessionari interni o con ditte private esterne. La misura copre tutte le cartelle notificate ai contribuenti tra il 2000 ed il 2017 tramite ingiunzione di pagamento.
La palla passa agli enti
La misura non è obbligatoria per gli enti locali.
Infatti dopo l’entrata in vigore della legge, entro 60 giorni gli enti pubblici che rientrano in questo provvedimento, dovranno comunicare la loro adesione. Deve essere la Regione piuttosto che il Comune a scegliere di offrire questa opportunità di rientro ai propri cittadini. Dopo aver aderito al provvedimento, l’ente dovrà fornire tutte le indicazioni necessarie ai cittadini che vorranno definire in misura agevolata le pendenze. In pratica sul sito ufficiale di ciascun ente dovrà essere predisposto il vademecum che fissi le modalità con cui il debitore dovrà aderire alla rottamazione, i termini per presentare domanda e le modalità di rientro. In linea generale anche questa sanatoria dovrebbe funzionare come quella inserita nella Pace Fiscale, con i debiti che potrebbero essere sanabili a rate.