Per il decreto crescita ormai ci siamo, con l’approvazione definitiva del testo che da fonti vicine al dossier, dovrebbe arrivare entro la prossima settimana. Nel decreto ci sarebbe un provvedimento che interesserà molti contribuenti alle prese con debiti verso gli enti locali. Si tratta di cartelle e ruoli per i quali il concessionario della riscossione non è Agenzia delle Entrate Riscossione e nemmeno il suo predecessore, cioè Equitalia. Estendere la cosiddetta rottamazione ter anche a questi debiti significherebbe allargare sensibilmente il ventaglio delle Tasse e delle imposte che possono essere sanate grazie alla definizione agevolata.

Sanzioni ed interessi azzerati

Come riporta il sito “informazionefiscale.it”, il testo del decreto dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri già domani per essere approvato in breve termine. Se il decreto passasse, ai Comuni, alle Province, alle Città Metropolitane ed alle Regioni verrebbe data facoltà di allargare le maglie della rottamazione ter anche a tributi, imposte e tasse per le quali la riscossione era stata ordinata senza inserire Equitalia o Agenzia delle Entrate Riscossione nel ruolo di concessionario. In pratica, anche per questi debiti dei contribuenti, che fino ad ora sono esclusi dalla rottamazione delle cartelle, si potrà pagare in misura agevolata, con azzeramento delle sanzioni e degli interessi dovuti ed a rate.

Le tasse incluse nel provvedimento

I crediti vantati dagli enti locali ed affidati ai servizi di riscossione di società private, sotto forma di ingiunzione di pagamento, nella stragrande maggioranza dei casi riguardano multe del codice della strada ma anche Imu, Tasi, Tari e Irap. Tutte tasse che riguardano milioni di italiani e che spesso non vengono pagate.

Nel decreto c’è una parte che riguarda questo provvedimento ed è intitolata letteralmente: "Estensione della definizione agevolata delle entrate regionali e degli enti locali". Dentro quindi anche il bollo auto eventualmente evaso, che molte regioni affidano alle ingiunzioni di pagamento l’azione di riscossione. Con l’entrata in vigore del decreto e quindi del provvedimento, gli enti avrebbero 60 giorni di tempo a partire dall’entrata in vigore dell’atto, per aderire o meno. Infatti la misura offre la facoltà concessa all’ente di avvalersi o meno della possibilità di concedere ai cittadini l’opzione rottamazione.