L'azienda di Mountain View ha smentito la notizia del Corriere su un accordo fatto con il fisco italiano. Secondo il quotidiano, Google aveva concordato il pagamento per una somma pari a 320 milioni di euro per i ricavi inerenti al periodo 2008 - 2013. Un incaricato di Google Ansa ha voluto precisare che la news non è veritiera, ma dall'altra assicura che continua la collaborazione per arrrivare a un'intesa comune con le autorità fiscali
Pace fatta tra Google e fisco italiano?
Un'intesa tra le due parti avrebbe senz'altro avvicinato l'azienda statunitense sul tema delle tasse nel nostro paese.
Negli ultimi anni il colosso americano è stato più volte incolpato da molte altre nazioni europee di aver guadagno milioni di euro per i suoi servizi, ma di aver raggirato il fisco, grazie alla sua sede europea in Irlanda, dove esiste un sistema di tassazione amico per le aziende. A fine 2014 la svolta: il governo irlandese ha stabilito di non accordare più alle società del web e hi-tech (tra cui Microsoft, Amazon, e lo stesso Google), il beneficio del paese come un effettivo ''paradiso fiscale''. Praticamente l'Irlanda ha iniziato a tassare completamente i guadagni realizzati fuori e all'interno del suo territorio, da parte dei colossi americani.
I profitti di Big G derivanti dalla pubblicità in Italia finivano alle Bermuda
Big G e il fisco hanno trovato un accordo: la multinazionale verserà alle casse italiane circa 320 milioni di euro tasse, su 800 milioni che l'Italia individuava per il periodo: 2008 - 2013. Questo era in sintesi l'articolo del Corriera della Sera, prima della smentita ufficiale di un incaricato di Ansa. Google e altre maxi - aziende erano finite nel mirino della Guardia di Finanza e la Procura di Milano, le quali contestavano alle aziende americane (in particolare Google) di produrre ingenti introiti in Italia, ma di non aver mai pagato alcuna tassa. Grazie a delle indagini da parte degli organi competenti, si è stabilito che il colosso di Mountain View girava un grosso numero di fatture e compensi che riguardavano la sede di Google Italia, quella olandese e irlandese alle Bermuda. I ricavi della pubblicità di Big G sui clienti italiani hanno dato prova che il servizio è stato progettato e pensato per il nostro paese, eccetto il pagamento delle imposte.