Google pare aver deciso di iniziare a progettare personalmente i processori per i suoi Smartphone. Big G ha una filosofia particolare che risplende nei suoi prodotti, dai Nexus ai Chromecast. Funzionamento intuitivo, costante ed eccellente. Sono questi i punti cardini sui cui si basa la progettazione di tutti i device del gigante delle ricerche.

I risultati che anno dopo anno il papà del sistema operativo Android sta raggiungendo pare non siano mai abbastanza per le esigenze di Big G, che sembra interessata a fare un passo avanti nella produzione degli smartphone Nexus.

Dal prossimo anno Google potrebbe progettare direttamente processori montati suoi suoi device.

La notizia, diffusa in via ufficiosa da "TheInformation", riprende alcuni rumors di qualche mese fa secondo i quali Big G si sarebbe interessata ad un progetto che permetterebbe la totale sinergia fra hardware e software. Per raggiungere questo obiettivo, delegare ad produttori terzi la realizzazione delle componenti fisiche non è evidentemente sufficiente. Per quest'anno pare che le cose non siano cambiate. Google, LG e Huawei hanno appena lanciato i Nexus 5X e 6P

Google come Apple progetterà i suoi Soc, ma saranno prodotti da terzi

Apple ha intrapreso da diverso tempo la progettazione di Soc proprietari che rispondessero al 100% alle esigenze dell'azienda.

A produrre l'hardware non è tuttavia Apple direttamente, ma produttori terzi che creano i processori sulla base delle istruzioni del gigante di Cupertino. Ad occuparsi dei Soc della serie "Ax" per conto di Apple sono TSMC e Samsung.

Google, qualora decidesse di realizzare la progettazione dei suoi processori, potrebbe agire esattamente allo stesso modo. Il problema principale sarebbe nella ricerca di aziende con cui collaborare per realizzare i Soc proprietari. Potrebbe indirizzarsi a start-up promettenti che si piegherebbero alle volontà di Big G, ma la scelta rischierebbe di essere infruttuosa per la mancanza di competenze sufficienti da parte di nuove realtà. La seconda possibilità sarebbe quella di continuare ad affiancarsi a produttori blasonati purché questi siano disposti a modificare le proprie produzioni per realizzare il prodotto richiesto da Google. Se Big G riuscisse a realizzare uno smartphone caratterizzato dalla perfetta ottimizzazione hardware e software, il futuro degli iPhone potrebbe essere a serio rischio.