Come ben noto a tutti, i social sono il più rapido canale di informazione al mondo. Sempre più spesso capita, infatti, che le notizie circolino su queste piattaforme ancor prima che queste passino al telegiornale. Che si tratti di un omicidio oppure del sopruso compiuto da un politico, la notizia rimbalza prima sui social e solo dopo viene pubblicata sui giornali.
Sui social però, oltre alle agenzie di stampa, sono gli utenti a postare notizie. Ciò accelera al massimo la divulgazione dell'informazione e fino a qui non ci sarebbe nulla di male.
La situazione si complica nel momento in cui si voglia comunicare qualcosa per un fine negativo, specie per la rapidità del mezzo con cui circola l'informazione. Il fine negativo comprende, purtroppo, anche il terrorismo e Twitter si sta impegnando per limitare la sua diffusione al massimo delle proprie capacità.
300 mila account cancellati da Twitter: il 95% senza alcun aiuto governativo
Stando a quanto dichiarato dalla società, nel periodo compreso tra gennaio e giugno di quest'anno sono stati rimossi 300 mila profili perlopiù perché facevano propaganda terroristica. L'impegno del social è stato talmente profondo che i tre quarti degli account cancellati non hanno avuto nemmeno il tempo di pubblicare il primo tweet. Sempre considerando il "Rapporto Trasparenza" di Twitter, circa il 95% dei profili incriminati è stato eliminato senza nemmeno ottenere un consulto da parte delle autorità governative.
Questo numero di account eliminati è relativamente piccolo se si considera il dato complessivo. Secondo Twitter, da quando è stata avviata la campagna contro il terrorismo, il numero degli account eliminati dalla piattaforma arriva addirittura a quota 900 mila. Per essere più precisi, il periodo di riferimento è compreso tra il 1°agosto 2015 e il 30 Giugno 2017.
La lotta al terrorismo di Twitter funziona
L'impegno di Twitter al fine di garantire la preservazione di una comunità genuina porta ottimi risultati. Ciò è evidente dal fatto che, nel corso degli ultimi mesi le segnalazioni da parte dei governi sono diminuite dell'80% proprio perché il social è già in grado di svolgere pienamente questo compito.
Teoricamente parlando, però, il numero di segnalazioni governative per terrorismo è relativamente basso. Solo il 2% di esse riguarda il tema mentre la maggior parte delle segnalazioni si concentra sui comportamenti abusivi in generale (offese, furti di identità, ecc...)
Insomma, se da un lato si cerca di eliminare forze estremiste come quelle rappresentate dallo Stato Islamico impiegando le armi è bene che ci sia anche un largo impegno da parte dei colossi del web per limitare la loro influenza. Twitter fa parte di questo gruppo di società e di certo non ha fatto male a farvi parte.