Una drammatica vicenda ha sconvolto oggi, lunedì 27 giugno, un piccolo paesino della provincia di Cagliari, San Vito. Questa mattina un'insegnante precaria quarantanovenne si è tolta la vita nel giardino dei genitori, impiccandosi ad un albero di limoni dopo aver ingerito una fortissima dose di farmaci. Sembra che la donna, da qualche mese, fosse caduta in depressione a motivo di forti preoccupazioni legate al proprio destino professionale: la docente prestava servizio in una scuola superiore della zona e il fortissimo timore di dover lasciare il luogo dove era nata e di essere trasferita altrove, aveva letteralmente devastato il suo equilibrio psicologico.
Ultime news scuola, lunedì 27 giugno 2016: dramma in provincia di Cagliari, docente si toglie la vita
E' stato il marito, anch'egli docente, a fare la terribile scoperta, quest'oggi, intorno alle ore 13: l'uomo, non avendo trovato la moglie a casa, si è precipitato a casa dei suoceri ma non ricevendo risposta, ha deciso di scavalcare il muro di cinta della casa. L'insegnante ha cercato in tutte le maniere di rianimare la consorte, chiamando immediatamente i soccorsi: purtroppo, però, il personale 118 del distretto sanitario del Sarrabus non è riuscito ad impedire la tragedia.
Sul posto sono accorsi anche i carabinieri del comando di San Vito che hanno provveduto a compiere i dovuti rilievi.
Grande dolore e sgomento, nel soltanto in paese, ma in tutta la zona circostante, non appena si è diffusa la notizia anche perchè l'insegnante era conosciuta ed apprezzata da moltissimi cittadini. La donna, oltre al marito, lascia anche un figlio di otto anni.
L'insegnante aveva raccontato di aver paura di perdere il lavoro o di essere trasferita
Naturalmente, quando accadono degli eventi tragici come questo, non si può fare a meno di riflettere profondamente sullo stato d'animo di molti insegnanti che, come la povera docente sarda, stanno vivendo momenti di forte preoccupazione emotiva oltre a gravi disturbi d'ansia legati al proprio futuro professionale. Noi che scriviamo ogni giorno dei problemi e dei disagi quotidiani vissuti dai docenti, possiamo ben comprendere come non sia facile, in talune circostanze, affrontare queste battaglie, continuando a lottare giorno dopo giorno contro la depressione e lo stress emotivo. La Buona Scuola, queste cose, non le sa o forse preferisce ignorarle.