Sinner-Alcaraz, la finale del Roland Garros è stata una delle partite più belle nella storia del tennis, un match che verrà ricordato a lungo per il susseguirsi di emozioni che ha tenuto incollati gli appassionati per cinque ore e mezza di gioco. Carlos Alcaraz è stato capace di rimontare due set contro Jannik Sinner in una sfida che entrerà negli annali del tennis. Una battaglia epica che ha superato i limiti della statistica, restituendo tutto il fascino imprevedibile di questo sport: una battaglia che andrà a tenere compagnia ad altri match che hanno fatto la storia del tennis, lo sport del 'diavolo' come spesso viene definito dagli addetti ai lavori.
Finale epica al Roland Garros, Sinner-Alcaraz: il tennis ai confini dell’umano entra nella storia dello 'sport del diavolo'
Il tennis è lo sport del diavolo: un gioco dove i nervi hanno un ruolo fondamentale, dove le partite cambiano nel giro di pochi minuti. L'esito di questo match ha lasciato l'amaro in bocca: Sinner ha accarezzato il sogno di vincere il suo primo Roland Garros e il suo secondo Slam stagionale.
È mancata la vittoria ma quello che si è visto a Parigi è stato indubbiamente il miglior Sinner in carriera sulla terra battuta, proprio la sua superficie più 'debole'. Sinner-Alcaraz è stata 5 ore e 29 minuti di battaglia, la finale più lunga nella storia del Roland Garros, superiore persino alle 4 ore e 42 minuti del match tra Wilander e Vilas nel lontano 1982.
La battaglia Sinner-Alcaraz entra di diritto tra le partite più belle della storia
Alcaraz e Sinner sono le due facce più luminose del nuovo tennis mondiale. Due talenti giovanissimi, già capaci di reggere il peso delle grandi occasioni, pronti a prendere il testimone lasciato dai 'big three', Federer, Nadal e Djokovic. Il Roland Garros 2025 non è stato soltanto una finale, ma l’inizio di una nuova epoca, quella di una rivalità destinata a segnare la storia dei prossimi anni. Una partita che andrà a tenere compagnia a queste altre sfide epiche della storia del tennis.
Federer-Nadal, Wimbledon 2008: la partita perfetta
Data: 6 luglio 2008. Risultato: Nadal b. Federer 6-4, 6-4, 6-7, 6-7, 9-7. Durata: 4 ore e 48 minuti (con interruzioni per pioggia: oltre 7 ore complessive).
È unanimemente considerata la più grande finale della storia del tennis, non solo per il livello di gioco altissimo e la durata, ma per il suo significato simbolico: lo scontro tra il “Re dell’erba”, Roger Federer, imbattuto a Wimbledon da cinque anni, e il “Re della terra”, Rafael Nadal, pronto a espandere il proprio dominio anche su altre superfici.
La partita si svolse sotto il cielo di Londra, tra interruzioni per pioggia e una luce sempre più fioca. Nadal vinse i primi due set, ma Federer rimontò con due tie-break tiratissimi, il secondo dei quali chiuso 10-8. Nel set decisivo, dopo oltre quattro ore di battaglia, Nadal riuscì a conquistare il match 9-7, diventando il primo spagnolo a vincere Wimbledon dal 1966.
Djokovic-Nadal, Roland Garros 2013: il match impossibile
Data: 7 giugno 2013. Risultato: Nadal b. Djokovic 6-4, 3-6, 6-1, 6-7, 9-7. Durata: 4 ore e 37 minuti.
Una semifinale che avrebbe potuto tranquillamente essere una finale. Nadal e Djokovic si affrontavano in uno dei momenti più accesi della loro rivalità, con Nadal ancora imbattuto in semifinale al Roland Garros e Djokovic determinato a strappargli lo scettro della terra rossa. Il match fu una maratona tattica e mentale, con scambi lunghissimi e un’intensità da puri gladiatori. Dopo che Nadal aveva dominato il terzo set, Djokovic reagì con forza, aggiudicandosi il tie-break del quarto. Nel quinto, entrambi ebbero occasioni per chiudere, ma fu Nadal, ancora una volta, a prevalere 9-7.
Borg-McEnroe, Wimbledon 1980: il tie-break del secolo
Data: 5 luglio 1980. Risultato: Borg b. McEnroe 1-6, 7-5, 6-3, 6-7, 8-6. Durata: 3 ore e 53 minuti. Era il classico scontro tra due mondi: la compostezza glaciale del grandissimo svedese Björn Borg contro l’esplosività e l’estro del giovane americano John McEnroe. In un’epoca in cui il tennis stava cambiando, questo match rappresentò una perfetta collisione di stili. Il quarto set rappresentò il top delle emozioni, il momento memorabile della partita: un tie-break infinito, terminato 18-16 in favore di McEnroe, tra palle break annullate e colpi di altissima precisione. Ma nel quinto set, Borg ritrovò concentrazione e, dopo aver annullato due palle break sul 5-5, chiuse 8-6.
Quel tie-break è ancora oggi considerato “il tie-break del secolo”, e la partita intera rimane un capolavoro di dramma sportivo e tecnica.
Sampras-Agassi, US Open 2001: quattro tie-break da leggenda
Data: 6 settembre 2001. Risultato: Sampras b. Agassi 6-7, 7-6, 7-6, 7-6. Durata: 3 ore e 33 minuti. Due americani simbolo degli anni ’90, due stili opposti: Sampras, mister 'serve and volley' per eccellenza, contro Agassi, il maestro del gioco da fondo campo. La rivalità tra loro era una delle più sentite del decennio, ma questa partita, valida per i quarti di finale, divenne un’ode al tennis puro. Non ci fu neppure un break in tutto il match. Quattro set, quattro tie-break, con servizi devastanti, rovesci al fulmicotone e tensione costante. Sampras ebbe la meglio grazie a una resa impeccabile nei momenti chiave e alla sua proverbiale freddezza.