Jannik Sinner continua a essere uno dei protagonisti assoluti del tennis mondiale nel 2025. Al centro dell’attenzione c’è la sua rivalità con lo spagnolo Carlos Alcaraz. La finale del Masters 1000 di Cincinnati, in programma questa sera (ore 21 italiane, diretta su Sky Sport) rappresenta un altro importante capitolo di un duello che quest’anno ha visto due vittorie a testa tra i due. Attualmente, Sinner domina la classifica ATP con 11.480 punti, mentre Alcaraz lo segue con 9.240 punti. La sfida tra Sinner e Alcaraz entra nel vivo, prima con Cincinnati e poi, soprattutto, con gli US Open.

Cincinnati, finale Sinner-Alcaraz: tra ranking e punti, gli scenari in vista dello US Open

La classifica ATP fotografa una situazione chiara: Jannik Sinner guida con 11.480 punti, seguito da Carlos Alcaraz a quota 9.240. A Cincinnati, i due rivali più forti del circuito si trovano di fronte per la quarta volta in questa stagione, con il titolo in palio. Il torneo assegna 350 punti al vincitore: in caso di trionfo, Sinner salirebbe a 11.830, portando il distacco sullo spagnolo a 2.590 lunghezze. Questo risultato riequilibrerebbe anche i precedenti stagionali: 2-2, con l’azzurro vincente a Wimbledon e – nel caso – in Ohio, mentre Alcaraz resterebbe forte dei successi di Roma e Roland Garros. Se invece fosse lo spagnolo a imporsi, i suoi punti salirebbero a 9.590, riducendo il divario a 1.890.

Tuttavia, la tappa americana non sarà decisiva: il vero snodo resta lo US Open, dove i due potrebbero incontrarsi soltanto in finale. Un eventuale trionfo di Alcaraz a New York – come nel 2022 – lo proietterebbe nuovamente in vetta al ranking mondiale.

Il nodo dei punti in scadenza

La differenza sostanziale tra i due riguarda i punti da difendere. Sinner, campione in carica a Flushing Meadows, vedrà scalare 2.000 punti in automatico allo scoccare dello Slam: ciò lo porterà a 9.830 punti (se vince Cincinnati) o 9.480 (se sconfitto in finale). Alcaraz, invece, pagherà solo 50 punti, frutto della precoce eliminazione nel 2024.

Da qui nasce lo scenario più insidioso per l’altoatesino: anche se Sinner dovesse vincere Cincinnati, Alcaraz, trionfando allo US Open, arriverebbe a 11.190 punti.

Se la vittoria arrivasse proprio in finale contro Jannik, il distacco sarebbe minimo: 60 punti (11.190 contro 11.130), grazie ai 1.300 punti comunque garantiti al finalista sconfitto.

Cincinnati e US Open, un duello a distanza

Qualora Alcaraz centrasse la doppietta Cincinnati–New York, partirebbe allo Slam già davanti (9.490 contro 9.430) e gli basterebbe eguagliare i risultati di Sinner fino alle semifinali per scavalcarlo definitivamente. Oppure, in caso di una nuova finale diretta, basterebbe vincerla. Viceversa, se Sinner dovesse mettere in bacheca un altro Slam, le prospettive cambierebbero radicalmente. L’azzurro sul cemento si esprime al meglio e a Flushing Meadows ha già scritto la storia nel 2024.

Sinner in difesa, Alcaraz all’attacco

L’ultima parte della stagione peserà moltissimo. Sinner dovrà difendere titoli importanti, come i 1.000 punti di Shanghai e soprattutto il trionfo alle ATP Finals di Torino. Alcaraz, invece, avrà un compito più leggero: conservare soltanto i punti del 500 di Pechino, vinto proprio contro Jannik. Il rischio sorpasso è quindi concreto, ma senza drammi. A soli 24 anni e reduce da uno stop di oltre tre mesi per la vicenda Clostebol, Sinner ha già scritto un 2025 memorabile con i successi all’Australian Open e a Wimbledon.