Gli avvocati di Salah Abdeslam, l'unico attentatore di Parigi rimasto in vita, hanno rinunciato ufficialmente alla sua difesa e hanno dato le dimissioni; il giovane terrorista starebbe manifestando gravi turbe psicologiche e tendenze chiaramente autolesionistiche.

Il jihadista si sarebbe sempre rifiutato di parlare con gli inquirenti e negli ultimi tempi starebbe soffrendo di una gravissima forma di stress dovuta alle condizioni di detenzione moto dure a cui è sottoposto che prevedono l'isolamento e la videosorveglianza ventiquattro ore su ventiquattro.

Atteggiamento suicida

L'attentatore di Parigi starebbe manifestando tendenze autolesionistiche e suicide; secondo alcuni psicologi che lo hanno visitato dicono che la mente del giovane sarebbe irrimediabilmente danneggiata e si starebbe sviluppando un vera e propria forma di follia.

Il mutismo e la psiche disturbata sarebbero i due fattori che hanno portato gli avvocati del giovane a rinunciare al loro incarico; in queste condizioni hanno detto gli avvocati, il francese Frank Berton e il belga Sven Mary, la difesa del presunto terrorista è impossibile.

Il tragico 13 novembre

Salah Adbeslam sarebbe stato il curatore della logistica che ha portato al tragico attacco del 13 novembre alla sala da concerti Bataclan e in alcuni ristoranti in pieno centro a Parigi ed è anche l'unico tra gli attentatori che è ancora in vita perché ha rinunciato all'ultimo momento a farsi saltare in aria.

Dopo un attimo di esitazione Adbeslam rinunciò a sacrificare la propria vita in nome del sedicente Stato islamico e fuggì, rimanendo alla macchia per un periodo prima di essere catturato in un quartiere popolare di Bruxelles; dopo l'arresto venne subito portato in carcere per essere interrogato e venne quasi subito stabilito che dovesse essere detenuto in regime di isolamento.

I rapporti con il Califfato

Il giovane appartenente ad una famiglia di immigrati in Belgio, viveva in un popolare quartiere di Bruxelles in cui c'è una folta comunità musulmana ed è proprio all'interno della comunità islamica che Abdeslam avrebbe cominciato a coltivare i contatti con alcuni esponenti del sedicente Califfato.

Con il tempo il terrorista avrebbe tenuto i contatti con alcuni miliziani islamisti che combattevano nelle zone di guerra di Siria, Iraq e Libia e si sarebbe radicalizzato fino ad entrare a fare parte del commando che è entrato in azione a Parigi in quella tragica serata di venerdì in cui la festa per il weekend appena cominciato si è trasformata in un incubo.