Non ce l'ha fatta alla fine Francesco, 7 anni, il bambino in condizioni critiche per un'otite bilaterale ad Ancona. Ricoverato all'Ospedale ''Salesi'', il piccolo è morto oggi dopo 4 giorni di agonia. La procura, intanto, apre un'inchiesta a carico di ignoti, con l'accusa di omicidio colposo.
In coma per le cure omeopatiche
La vicenda di Francesco ha dell'inverosimile. 15 giorni fa il bambino aveva iniziato a soffrire per un'otite.
Invece di ricorrere alle cure tradizionali, i genitori hanno deciso di rivolgersi ad un medico omeopata, il quale ha prescritto un trattamento a base di rimedi omeopatici. Francesco però ha continuato a peggiorare nei giorni successivi. Il 23 maggio, quando la sua febbre era molto alta, ha perso conoscenza. Ricoverato d'urgenza in ospedale, il piccolo è stato sottoposto a un intervento per cercare di salvarlo, ma le cure dei medici sono arrivate troppo tardi: Francesco è finito in coma irreversibile. Nella mattinata di oggi, 27 maggio, per il piccolo protagonista di questa vicenda è stata dichiarata la morte cerebrale.
L'inchiesta
I genitori hanno dato il consenso per l'espianto degli organi del piccolo Francesco. Intanto, da quanto emerso dalle testimonianze dei familiari del bambino, si aggrava la posizione dell'omeopata. Stando a quanto riferito dal nonno, il dottore avrebbe dissuaso i genitori dal portarlo in ospedale, anche dopo aver appurato che il quadro clinico peggiorava dopo le cure omeopatiche. Il medico, a cui i genitori si rivolgevano da anni, avrebbe convinto il padre e la madre di Francesco che, con i trattamenti tradizionali, il bambino avrebbe rischiato di diventare sordo o, peggio ancora, di finire in coma epatico a causa dei farmaci. Intanto il medico è scomparso dalla circolazione, risultando irreperibile.
Al vaglio degli inquirenti anche la posizione dei genitori, per i quali si profila il rischio di un'accusa di omicidio.
Dal mondo medico intanto arrivano i commenti sulla vicenda. Roberto Burioni, specialista in virologia e fermo sostenitore delle vaccinazioni, punta il dito contro ''la superstizione e l'ignoranza'' di molti specialisti che rifiutano le cure tradizionali in favore di rimedi non scientifici. Della stessa opinione Fabio Santelli, primario di rianimazione pediatrica del Salesi di Ancora. Il piccolo Francesco, per volontà dei genitori, non era stato vaccinato, e non si curava con antibiotici dall'età di tre anni.