Attimi di terrore ad Amburgo: un uomo, dopo aver urlato "Allah u Akbar", è entrato in un supermarket e ha accoltellato 7 persone, tra le quali un cittadino tedesco che è morto sul colpo. Le persone che hanno assistito alla drammatica scena sono riuscite a rallentare l'attentatore mentre cercava di fuggire, ostacolandolo con delle sedie e chiamando la polizia. Dopo una mezz'ora di ricerche, le forze dell'ordine sono riuscite a scovarlo lungo la Hellbrook Strabe e, per ora, non sarebbero stati individuati eventuali complici.

Fin da subito le autorità hanno avvisato i cittadini, tramite Twitter, di rimanere lontani dalla zona dell'aggressione.

Attacco ad Amburgo: chi è l'assassino?

Si tratta di un rifugiato degli Emirati Arabi Uniti che, dopo essere arrivato in Germania nel 2015, è riuscito a trovare lavoro ad Amburgo. Aveva chiesto asilo anche in Norvegia, Spagna e Svezia, ma le richieste erano state tutte respinte. Il 26enne era già noto ai servizi di sicurezza come islamista. Nel frattempo sono ancora in corso le indagini per terrorismo. In queste ore, infatti, ci si sta chiedendo se si sia trattato di un attentato vero e proprio, oppure dell'azione di un fanatico lupo solitario.

Ad ogni modo, questa vicenda ha fatto scattare nuovamente l'allarme terrorismo in Germania. L'ultimo atto terroristico risaliva all'11 aprile, quando tre esplosioni nelle vicinanze del bus del Borussia Dortmund, che stava raggiungendo lo stadio per una partita di Champions League, avevano fatto temere il peggio.

Lo stato di allerta, in Germania, è ai massimi livelli da quando il 19 dicembre del 2016 si verificò, ai mercatini di Natale a Berlino, un attentato per fini religiosi che causò la morte di 12 persone (tra cui un'italiana) e circa 50 feriti. Inoltre, non vanno dimenticati altri episodi simili verificatisi sia in terra tedesca che altrove: il 24 luglio del 2016, un altro profugo e kamikaze siriano fece esplodere uno zaino imbottito di esplosivo in Baviera, ad Ansbach, ferendo 15 persone: si chiamava Abu Mohammad Daleel, e da poco aveva giurato fedeltà all'Isis.

A maggio, invece, Manchester è stata colpita da un giovane che, con in spalla uno zainetto-bomba, ha provocato 22 morti e 59 feriti durante un concerto di Ariana Grande. Gran parte delle vittime erano giovani fan della cantante pop statunitense. Ormai, dal primo eclatante attentato terroristico di matrice islamica legato all'Isis alla redazione di "Charlie Hebdo" sono passati poco più di due anni, ma la paura e le stragi da allora non si sono fermate. Ad oggi si contano più di 300 vittime tra Francia, Belgio, Gran Bretagna, Svezia e Germania.

In seguito al recente assalto di Amburgo, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha fatto sapere che il livello di sicurezza resterà costantemente alto, e che questo sarà uno dei punti cardine della sua campagna elettorale in vista delle prossime elezioni.