Il debutto nelle sale cinematrografiche del film "Sono tornato" è datato 1 febbraio 2018 e vede come protagonista l'attore Massimo Popolizio in veste di un Benito Mussolini spaesato, risorto inspiegabilmente a Roma circa 70 anni dopo la sua morte. Accanto a lui un mancato regista, Canaletti, interpretato Frank Matano. Una versione italiana del film tedesco di David Wnendt, 'Lui è tornato', tratto a sua volta dal libro di Timur Vermes, che mantiene però la sua originalità ed il suo particolarismo italiano, soprattutto nel finale: un finale aperto che però non lascia spazio al carattere emozionale tragico, ma si accontenta della reazione riflessiva del pubblico che verrà conseguentemente alla visione di questa pellicola.

Il destino di Canaletti è lasciato ad una libera interpretazione, invece che confinarlo in un ospedale psichiatrico come avviene nel film originale.

La particolarità italiana

Utilizzati diversi espedienti molto spiccati in entrambi i casi come la citazione dal film "La caduta" per la versione tedesca alla quale l'Italia risponde con la ripetuta canzone "Faccetta nera" di Renato Micheli e la ripetizione dello slogan "vincere e vinceremo", ripreso dal discorso storico del giugno 1940 del duce stesso.La resa documentaristica che per un miglior rendimento utilizza il gioco del film nel film è frammentata in ambedue le versioni. Numerosi gli sketch divertenti nell'ottima interpretazione di Massimo Popolizio, che si mostra come un personaggio con cui è meglio non scherzare, ma che fa ridere il popolo italiano ora come allora per la spietatezza delle sue affermazioni.

Le interviste alle persone durante il viaggio dei due protagonisti dimostrano come una tale figura, oggi, riceverebbe un ampio consenso.

Perchè tutto questo vantaggio?

Lo zoom focale del regista si perde nei vari problemi italiani, dichiarati senza paura dalle stesse comparse: immigrazione, tasse, disoccupazione, calo delle nascite e la mancanza di una guida-padre di riferimento.

Problemi che, in 70 anni e 63 presidenti del Consiglio non hanno trovato soluzione. È per questo che si vede un entusiasmo vivo negli italiani, che sembrano non ricordare il passato e accolgono spensierati il nuovo arrivato.

La sua fiducia nella nostra nazione però va via via disgregandosi, specialmente quando Mussolini vede che nella tv italiana vengono lanciati moltissimi programmi di cucina.

I tedeschi hanno colto questo peculiare fenomeno, già esistente anche in Italia, con 2 anni di anticipo. E l'Italia rimane temporalmente indietro anche su queste piccolezze, destinata ad accontentarsi di ripetere scelte già compiute da qualcun altro, ma con una abilità nella narrazione che la contraddistingue.

E se tornasse davvero?

Come esordisce un edicolante all'inizio del film: "Non esiste una seconda possibilità. Esiste solo la possibilità di fare lo stesso errore due volte".