Michela è il nome della ragazza che, stanca dei continui ricatti, ha deciso di compiere un gesto così estremo. Secondo la ricostruzione che prende sempre più corpo la ragazza sarebbe stata ripresa, forse anche a sua insaputa (sotto effetto di stupefacenti) e successivamente mostrata agli occhi di tante, troppe persone.

I retroscena

Michela qualche settimana prima del tragico gesto aveva chiesto ad un amico una somma di denaro di duecento euro, per poter pagare l'affitto.

Richiesta alquanto strana, infatti Michela fino ad allora non aveva mai chiesto denaro a nessuno, era una ragazza indipendente, con un lavoro stabile e con un appartamento dignitoso.

Qualche giorno dopo accadde l'impensabile. È il 4 novembre quando la ragazza racconta ad un cronista e a degli amici di essere stata aggredita, narcotizzata e rapinata. Al suo risveglio si rende conto di avere il borsello vuoto, all'interno del quale vi erano mille euro e le mance da dividere con i colleghi. Michela decide di non sporgere denuncia.

Sono i militari che una volta letto l'articolo, decidono di recarsi nel bar dove lavora la ragazza per farsi raccontare tutto.

Il racconto però risulta molto contraddittorio.

Il suicidio

La barista decide di andare a casa di una sua amica a La Maddalena ed una volta arrivata le racconta di essere sotto ricatto per via di un filmino hard, che verrà divulgato per tutta Porto Torres se non pagherà. L'amica, prima di recarsi al lavoro, cerca di tranquillizzare e convincere Michela che andrà tutto per il meglio.

Una volta sola in casa, la ragazza svolge diversi tentativi prima di riuscire nel suo intento di suicidio. Infatti con il guinzaglio di un cane lungo e resistente, prova prima in bagno e successivamente in un'altra stanza.

La ritroverà esanime l'amica, alle due di notte, una volta rientrata dal lavoro. Michela le lascia un biglietto con lo svolgimento dei fatti, che verrà poi riferito ai carabinieri.

Le indagini

Il pm ha firmato una serie di provvedimenti che aiuteranno gli investigatori a ricostruire le ultime settimane di vita della ragazza. Sono stati sequestrati telefoni cellulari e un portatile della barista. Tre amici della giovane, che lei frequentava con assiduità a Porto Torres, sono stati iscritti nel registro degli indagati.

Il capo dell'ufficio inquirente, ha indicato tre capi d'accusa: istigazione al suicidio, diffamazione aggravata e tentata estorsione.