La Corea del Nord torna ad essere al centro dei notiziari perché il suo governo dittatoriale ultimamente è portatore di effetti indiretti. Ciò significa che le decisioni pericolose del leader di questo Stato influiscono su altre decisioni rischiose. La dimostrazione di tutto questo si può leggere anche nel web dove si parla di un fatto accaduto pochi giorni fa: si tratta di una barca fantasma che ha tentano di affacciarsi alla riva giapponese, ma vediamo meglio cos'è successo.
I morti coreani arrivano in Giappone
Il titolo dice molto perché è di questi giorni la notizia di un doppio ritrovamento di cadaveri nelle acque nord-occidentali del Giappone. Si tratta di due scheletri arenati nella spiaggia dell'Isola di Sado, di fronte alla costa nord-giapponese. Dovevano essere a bordo di una barca, visto il rudere presente a pochi metri di distanza. Qualche ora dopo altri otto morti sono stati trovati ancora più a nord del Giappone ed il loro processo di decomposizione non era recente. La loro imbarcazione di sette metri era rimasta a largo del mare perché il giorno 24 novembre del corrente anno le acque erano impraticabili.
Ma il 2017 non è l'unico anno in cui "navi fantasma" hanno solcato i mari dell'estremo est del mondo, la differenza è che questa volta i corpi sono la conseguenza di una particolare crisi storica: quella nord-coreana.
Questo perché la polizia giapponese e l'intelligence, ovvero coloro che gestiscono le informazioni di rilevanza internazionale, concordano sullo stesso punto: i test missilistici e nucleari del leader nord-coreano allontanano chiunque dalle acque coinvolte. C'è chi sostiene che quelle barche siano il tipico mezzo di lavoro di poveri pescatori affamati. Solo questi ultimi potevano girare con imbarcazioni così mal ridotte. Altri sostengono si sia trattato di soldati della patria che hanno avuto l'ordine di scortare i pescatori in acque più adatte a fornire pesce.
In ogni caso, tutto porta a un'unica questione attuale: la fuga verso porti dove poter trovare cibo e ospitalità conseguente al loro status di rifugiati politici. Anche se in realtà non sarebbe una vera e propria fuga poiché coloro che non accettassero il regime potrebbero trovare accoglienza nella vicina Corea del Sud. Scegliere di imbattersi nelle fredde e rischiose acque del mare mosso ha invece restituito cadaveri ed è una situazione che continua a persistere.