lotta continua fu una delle maggiori formazioni della sinistra extraparlamentare italiana, di orientamento comunista, rivoluzionario e operaista, tra la fine degli anni sessanta e la prima metà degli anni settanta. Alcuni dei suoi militanti si sono resi protagonisti della lotta armata duranti gli anni di piombo, come Maurizio Pedrazzini che tentò di uccidere l'allora deputato del Movimento sociale italiano Franco Servello.

Il quadro appeso in questura

Un paio di settimane fa un passante scattò una fotografia dalla strada che ritraeva una bandiera del Second Reich tedesco appesa fuori dalla stanza di un carabiniere, all'interno della caserma. Fu subito scalpore mediatico e buona parte della politica, specialmente l'ala sinistra e alcuni ministri, si indignarono definendola una bandiera nazista; subito dopo queste dichiarazioni, specialmente quelle del ministro della difesa Pinotti, arrivarono le critiche: quella bandiera non ha nulla a che fare con il periodo nazionalsocialista. Dopo quell'episodio la ministra fu anche ritratta nel suo studio con alle spalle un quadro della guerra d'Africa, dove campeggiavano soldati fascisti e nazisti.

Sembra dunque che la mania di trovare particolari imbarazzanti nei posti più particolari non sembra arrestarsi, e così anche la questura è stata oggetto di indagine.

È stata dunque scattata una fotografia, all'interno di un ufficio della questura di Pisa, che ritrae in "bella vista" un quadro con il simbolo di Lotta Continua. È facile prevedere che in questo caso non ci sarà lo stesso circo mediatico avuto intorno alla bandiera del carabiniere, però al poliziotto sono state comunque chieste spiegazioni: "È un trofeo di guerra" ha dichiarato il sottocommissario; certo è difficile credere come possa esserlo dal momento che quel movimento è stato sciolto nel 1976. Fatto sta che dopo la segnalazione il quadro incriminato è sparito dall'ufficio.

Le voci dei colleghi

Quel quadro si trovava appeso proprio sopra la postazione di uno dei poliziotti, e dunque non rappresentava anche i colleghi. Chi lavora con lui ha dichiarato che non si tratta di un simpatizzante dell'estrema sinistra, resta dunque un mistero e probabilmente lo rimarrà anche in futuro. Ciò che invece dovrebbe far indignare il corpo di polizia è il fatto che quel quadro è sicuramente di cattivo gusto e non rispetta i poliziotti: durante gli anni di piombo Lotta Continua e la polizia si sparavano per le strade.