I carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare presso l’abitazione della nuova compagna del primo cittadino di Cesa, Enzo Guida. Il sindaco Pd è attualmente indagato per stalking e diffamazione nei confronti dell'ormai ex consorte. Emergono dunque, nuovi elementi sul caso che sta tenendo in apprensione i cittadini del comune dell'Aversano, e non solo.
All'uomo era stato recentemente posto sotto sequestro il telefonino ed il computer portatile che adoperava all'interno della casa comunale.
Gli investigatori sono alla ricerca dei messaggi che il primo cittadino avrebbe inviato attraverso due profili facebook falsi.
Ieri invece, i militari - su disposizione dei giudici del tribunale di Napoli Nord di Aversa - che indagano sull'imbarazzante ed oscura vicenda, che coinvolgerebbe diversi esponenti della politica locale, hanno eseguito un blitz nella casa di Erika Alma, attualmente consigliera, per lo stesso Partito Democratico, del comune di Cesa. La donna è stata presidente del consiglio comunale, fino a quando diede le dimissioni - secondo indiscrezioni - per sottrarsi al chiacchiericcio sulla sua relazione con il primo cittadino cesano, mentre lo stesso si lasciava andare a liti in strada con sua moglie.
Proprio le sfuriate, avvenute sia nella cittadina che sui social network, hanno comportato che vicende personali divenissero di dominio pubblico.
Un'intera comunità preoccupata per la propria immagine lesa da storie personali
In particolare, i cesani sono preoccupati dalle pesanti accuse che l'ex moglie di Guida ha rivolto al marito, e che coinvolgono anche parte dell'amministrazione comunale. Come se non bastasse, nei guai è finito anche il padre del sindaco, accusato di aver spedito con il figlio una serie di lettere pregne di calunnie e pettegolezzi, con lo scopo di danneggiare la rispettabilità della donna. Il padre del primo cittadino - così come affermano gli investigatori - sarebbe stato anche ripreso dalle telecamere di video sorveglianza di alcuni uffici postali della zona, mentre era intento a spedire delle missive sospette. Per entrambi gli uomini è stato disposto il divieto di avvicinamento alla denunciante.
Intanto, numerosi cittadini di Cesa continuano ad invitare il sindaco a dimettersi, poiché secondo loro questa situazione avrebbe offeso l'immagine di un'intera comunità. Ad infastidire, in modo specifico, sono le perquisizioni che hanno riguardato anche gli uffici della casa comunale, che ovviamente molti precisano "non sono di proprietà del Partito Democratico, né dei singoli rappresentanti di una coalizione".