Ha debuttato mercoledì 15 gennaio su Netflix la serie tv Acab, tratta dall'omonimo romanzo di Carlo Bonini, che nel 2012 era diventato anche un film diretto da Stefano Sollima, ora produttore esecutivo di questa nuova produzione, incentrata sugli ultras calcistici e sul lavoro della Polizia.

La serie, costituita complessivamente da sei puntate ambientate in larga parte a Roma, è prodotta da Cattleya con la regia di Michele Alhaique.

La trama e il cast della serie tv Acab

Nella serie la violenza viene affrontata sia dal punto di vista fisico che psicologico, un racconto introspettivo che porta a svelare la complessità della vita condotta dai vari personaggi, tra relazioni controverse e sofferenze personali.

Al centro della storia ci sono le attività del reparto mobile della polizia di Roma privato del suo capo Pietro (Fabrizio Nardi), rimasto gravemente ferito in una notte di violenti conflitti avvenuti in Val di Susa.

Quella formata da Ivano Valenti detto "Mazinga" (interpretato da Marco Giallini), da Marta e Salvatore (interpretati rispettivamente da Valentina Bellè e da Pierluigi Gigante) è una squadra molto affiatata al proprio interno. I vari poliziotti sono colleghi che si spalleggiano come in una famiglia, tuttavia dovranno fare i conti con la visione "riformista" del nuovo comandante Michele (interpretato da Adriano Giannini), che intende apportare modifiche sostanziali nel gruppo di lavoro.

Gli altri attori del cast sono Donatella Finocchiaro, Federico Mainardi, Daniele Natali, Maurizio Tesei, Aniello Arena, Chiara Muscato, Fulvio Pepe e Flavia Leone.

C'è anche la consulenza di un criminologo

Tra gli interpreti c'è anche Luca Vincenti, nelle vesti del capo ultras del West Ham. L'agguerrito hooligans conduce la sua banda verso lo scontro con la Polizia, per poi scagliarsi contro i tifosi romanisti, che giocano in casa.

La produzione si è avvalsa della collaborazione dello stesso Vincenti anche come consulente di scena, essendo un criminologo. Il professionista, autore dei saggi Diari di una domenica ultrà, Dieci regole per fare il tifo e L'apprendista, ricerche trentennali che mostrano lo stretto legame tra ultrà e malavita, ha fornito sul set la propria esperienza in materia. La conoscenza da parte del sociologo, ha quindi contribuito a restituire delle sceneggiature più realistiche possibile.