Le parole del figlio Brandford sono state eloquenti per descrivere la scomparsa di suo padre: "Mio padre è stato un gigante della musica e un insegnante, ma anche un grande papà". Stiamo parlando del pianista jazz afroamericano Ellis Marsalis jr, morto nella serata del 1° aprile a New Orleans per complicazioni dovute al Coronavirus. Nato a New Orlens 85 anni fa, oltre ad essere stato un valente musicista, ha fatto anche un po' da novello Leopoldo Mozart, il padre di Wolfang Amadeus Mozart, insegnando ai due figli, il sassofonista Brandford ed il trombettista Wynton (scomparso qualche anno fa), i rudimenti della musica.
Ellis ha cominciato da giovane a suonare il sassofono, passando in seguito al piano dove è stato un indiscusso maestro.
La sua carriera musicale
Un musicista che si è formato nella scuola del Dixieland, ma è stato uno dei primi ad abbandonare questo filone jazzistico. Ha suonato insieme a Cannonball e Nat Adderley, ed infine ha accompagnato Al Hirt negli anni sessanta. Ma è diventato famoso quando i due figli si sono affermati nel circuito musicale, Wynton nella musica classica suonando in diverse filarmoniche come tromba solista, mentre Brandford ha avuto un grande successo nella musica pop. Ma nella sua scuola sono passati anche altri validi musicisti del calibro di Terence Blanchard, Donald Harrison, Harry Connick jr,.
Nicholas Payton, i fratelli Kent e Marlon Jordan, ed altri ancora.
L' impegno musicale con i figli incidendo Father and sons
I suoi figli, riconoscenti verso il padre che è stato per loro un' ottimo insegnante, hanno voluto omaggiarlo incidendo insieme a lui Father and Sons nel 1982. Il pianista ha inciso in seguito dischi con importanti etichette musicali come Blue Note e Columbia, e nel 1999 è uscito l'album Duke in Blue in omaggio a Duke Ellington, avedo come ospiti concertisti Harry Connick jr. e il figlio sassofonista Brandford. New Orleans, la sua città natale, gli ha intitolato nel 2007 l'"Ellis Marsalis center of Music", e nel 2008 è stato ammesso nella Louisiana Music Hall of Fame riconoscendo la sua importanza come formatore di talenti del jazz che hanno poi fatto la storia in tutto il mondo negli ultimi decenni.
Con la sua scomparsa sicuramente si è chiusa un'epoca dove il jazz è stato ad appannaggio quasi esclusivo dei neri della capitale della Louisiana, ma comunque è stato indiscusso il suo alto valore come formatore, più che di esecutore, cercando sempre di trovare delle nuove strade quando ce ne è stata l'occasione. Ed i risultati si sono visti visto che tutti i suoi allievi sono diventati famosi, ed hanno tracciato a loro volta altre piste musicali.