La pandemia da Coronavirus è divenuta ormai un problema mondiale. La malattia originatasi in Cina negli scorsi mesi ha di fatti provocato quasi un milione di infetti nel pianeta e oltre 43.000 morti, costringendo oltre il 40% della popolazione mondiale a rinchiudersi in casa in quarantena forzata.

Al momento non esiste un vaccino o una cura utile per poter fermare il Covid-19, l'unico argine è rappresentato dalle ferree norme di distanziamento sociale ormai imperanti in quasi tutto il globo.

Praticamente ovunque gli scienziati si stanno interrogando sull'origine stessa della malattia, che mai prima d'ora era stata riscontrata negli esseri umani.

Il coronavirus, come è noto, provoca una polmonite interstiziale acuta che in alcuni casi si rivela letale soprattutto in pazienti che soffrono di patologie croniche pregresse. I ricercatori hanno ormai escluso che il virus sia frutto di una manipolazione genetica in laboratorio (tesi molto cara ai complottisti) e hanno dimostrato che lo stesso si è evoluto in natura. Una delle prime ipotesi prese in considerazione dagli esperti parla di un Covid-19 sviluppatosi in alcuni animali selvatici, come pipistrelli o pangolini, prima di compiere un salto di specie ed arrivare sino all'uomo.

Virus passato da una persona all'altra

Il team di ricerca di questo studio è composto da scienziati statunitensi, britannici e australiani, tutti coordinati dal centro californiano Scripps Research Institute.

Alle luce delle nuove osservazioni sulla sequenza genetica di Covid-19 è stato però preso in considerazione uno scenario del tutto nuovo, molto ben illustrato sulla rivista Nature Medicine. SarsCoV2, questo il nome scientifico del nuovo coronavirus, potrebbe infatti essersi sviluppato da un suo progenitore, il quale sarebbe circolato per numerosi anni in mezzo agli umani.

Non una genesi avvenuta all'interno del mondo animale con 'recente' passaggio all'uomo dunque, bensì un processo di sviluppo avviatosi nello stesso universo genetico dell'essere umano. Passando di persona in persona il patogeno avrebbe poi acquisito le caratteristiche genomiche attuali iniziando a produrre i suoi primi effetti sull'uomo con le conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti.

Non è provato che il virus sia partito dal mercato del pesce di Wuhan

L'agenzia Ansa riferisce come i ricercatori non siano ancora riusciti a dimostrare che il Covid-19 sia partito dal mercato del pesce di Wuhan, capoluogo della provincia cinese di Hubei. Gli studi sulla malattia andranno avanti ancora per molto tempo, la speranza è che questo tempo si dimostri sufficiente per avere un quadro più chiaro e possibilmente sviluppare una cura ad hoc. Bisogna ricordare, questo per dovere di informazione, che il Covid-19 è un virus appartenente al genere dei coronaviridae composto da un RNA (acido ribonucleico) a più filamenti. Oltre a polmoniti piuttosto gravi, tali patogeni possono provocare nell'uomo gastrointeriti e varie malattie del tratto respiratorio.