Da due anni a questa parte, a partire dal 1° gennaio 2016, ritorna al Cinema il comico barese campione di incassi Luca Medici, in arte Checco Zalone, con Quo Vado? Il nuovo film che lo vede protagonista, diretto ancora una volta da Gennaro Nunziante. La pellicola è stata prodotta dalla Taodue e dalla Medusa Film, nonché distribuita sempre da quest’ultima. Tra gli interpreti di spicco, oltre a Zalone, ci sono pure Lino Banfi, nei panni del Senatore Bitetto e Sonia Bergamasco, che presta il proprio volto al personaggio della Dottoressa Sironi.
Recensione
In “Cado dalle nubi” vi si trattava dei talent show. In “Che bella giornata” del terrorismo islamico globale. Mentre in “Sole a catinelle” una delle questioni principali era l’impiego lavorativo del porta a porta. Invece, in “Quo Vado?” È l’ambito posto fisso l’oggetto sottoposto alla lente d’ingrandimento. Dunque, alla stregua dei film precedenti, qui Checco Zalone vi sfrutta di nuovo l’attualità ed uno dei temi più scottanti al giorno d'oggi per costruirvi attorno una serie ininterrotta di gag, e battute politicamente scorrette, connaturate da una pungente ironia.
Accompagnata dalla beffarda espressività dello “Zalone nazionale”, la pellicola come di rito dialoga indirettamente con lo spettatore in sala, condividendo con esso quei problemi che lo riguardano da vicino e portandolo ad annuire, intanto che se la ride, su ciò che, da molto tempo ormai, attanaglia l’Italia ed i suoi cittadini.
L'ultima fatica cinematografica di Luca Medici, disponendo tutte le carte in tavola, mette a confronto la realtà nostrana, con quelle nord europee ed africane, senza tuttavia elargire alcuna sentenza, limitandosi a riportare l’odierno status socio-politico vigente in ciascun paese preso in esame.
Attraverso un racconto di cornice, “Quo Vado?” Evidenzia le due facce della medaglia non solo della patria italica, ma anche di quelle inerenti al territorio estero, l’incessante conflittualità di amore e odio degli italiani nei confronti della rispettiva nazione, ed il dover obbligatoriamente scendere spesso, e volentieri a patti persino per l’adempimento di una buona azione. Naturalmente, tutto ciò viene argomentato in modo alquanto frivolo e se non fosse per le dissacranti doti comiche di un grande mattatore della risata qual'è Checco Zalone, il film si ridurrebbe a qualcosa di scarsamente rilevante, e di poco conto.
Detto questo, la domanda che di certo sorge spontanea è: ma “Quo Vado?” È un film esilarante e che intrattiene? Indubbiamente sì, forte anche dal fatto che si prende gioco pure degli stereotipi razziali, di programmi a premi tipo “Affari tuoi” o “Chi vuol essere milionario?”, e grazie perfino alle burlesche canzoni intonate da Zalone stesso. Purtroppo, sa di già visto ed il livello di ilarità si dimostra un gradino sotto alle passate avventure in salsa italiano medio. Comunque, si preannuncia già un successo visti i 7.000.000 di euro incassati al botteghino solo nel primo giorno di programmazione. Le premesse, insomma, ci sono tutte perché “Quo Vado?” scalzi dal podio locale Avatar di James Cameron.