‘MacroManara - Tutto ricominciò con un’estate romana’ è il titolo della mostra dedicata a Milo Manara al Macro di Roma dal 26 maggio al 9 luglio 2017. La mostra ripercorre l’intera opera dell’autore seguendo due strade distinte: una passa per il tempo e accompagna il visitatore nell'antologia delle tavole da fine anni ’60 fino a metà degli anni ’80. E l’altra attraversa invece il lavoro più contemporaneo e si sofferma sul rapporto dell’artista con Federico Fellini e Cinecittà.

Mostra Manara, il percorso antologico

Milo Manara è autore di fumetti dal 1969. L’esordio sulla collana Genius, albo noir nato come molti altri sulla scia del grande successo di Diabolik. Poi disegna la sensuale corsara Jolanda de Almaviva nel contesto di quel filone del fumetto erotico tanto in voga all'epoca, e arrivano le prime tavole dal risvolto sociale (Un fascio di bombe) e di riflessione intrisa di amaro umorismo (Lo scimmiotto e Alessio). Nel 1978 il grande successo con le straordinarie tavole della serie HP e Giuseppe Bergman.

Il sodalizio con Hugo Pratt e l’età d’oro del fumetto italiano

Una mattina Giuseppe Bergman si alza e urla 'Basta!'. Basta con le solite giornate: bisogna partire per l’avventura!. Ad accompagnarlo in questo viaggio un Virgilio d’eccezione: HP. Ovvero Hugo Pratt, il creatore di Corto Maltese, nonché maestro e amico di Manara. Ne esce una riflessione profonda sulla possibilità di vivere ancora l'avventura nel mondo contemporaneo.

E l’età d’oro del fumetto italiano, una stagione forse irripetibile che coincise con le cosiddette riviste d’autore come Linus e Orient Express per citarne alcune tra le più famose. E fu proprio uno di questi mensili, ‘Corto Maltese’ nel 1983, a permettere il sodalizio tra il realismo figurativo di Manara e il talento affabulatore del suo maestro HP: ‘Tutto ricominciò con una estate indiana’ la storia.

Una collaborazione che si ripeterà otto anni dopo sulle pagine de Il Grifo dove viene pubblicato ‘El Gaucho’.

Manara, il corpo femminile al centro del proprio mondo poetico

Dopo Giuseppe Bergman i protagonisti di Manara diventano i corpi femminili. E saranno proprio queste figure a portare l’autore italiano anche al successo mondiale; nel 1983 con ‘Il gioco’, racconto erotico ideato e realizzato per la rivista Playman. In molte vignette di Manara, e forse in particolare nelle figure femminili, si ha la sensazione di vedere immagini fotografiche, ma proprio all’interno dello splendido e esagerato realismo si legge una chiara propensione al grottesco.

Fellini e il Manara contemporaneo

A metà anni ’80 l’incontro con Federico Fellini per il quale realizza le locandine de 'L'intervista' e 'La voce della Luna' e nascono le trasposizioni a fumetti di due film scritti dal regista ma mai girati: Viaggio a Tulum e Il viaggio di G.

Mastorna detto Fernet. In questa sezione della mostra si potranno ammirare anche una serie di illustrazioni dedicate alle stelle del cinema esposte per la prima volta.

In seguito pubblica per Mondadori le versioni erotiche dei classici Gulliveriana e Kamasutra e torna Bergman con la storia ‘A riveder le stelle’. Negli anni Duemila collabora con la Marvel Comics per una storia degli X-Men tutta al femminile.

Gli orari della Mostra

All'interno della struttura della Pelanda al Macro di Roma (Piazza Orazio Giustiniani 4) fino al 9 luglio: l’orario d’ingresso dal martedì alla domenica (lunedì chiuso) è dalle ore 12.30 alle ore 19.30. Il prezzo dei biglietti è 10 euro intero e 8 euro ridotto.