Che siano donne in carriera, attrici, dottoresse, operaie, cameriere, casalinghe, infermiere o altro, a un certo punto è inevitabile: nessuna sfugge alla menopausa.
Non esiste distinzione tra razze e colore della pelle, nè di credo politico o religioso
Ai primi sintomi vai in panico e magari succede mentre sei in coda alla cassa del supermercato, o in giro per altre faccende: inizi a sudare, senti il cuore pulsare furiosamente e temi un infarto, mentre vampate di calore simili a quelle che devono esserci all'inferno incendiano il viso, che assume un bel colorito rosso porpora. Che angoscia, che disagio, ci siamo dunque...
L'imbarazzo si impadronisce di noi, vorremmo mollare il carrello e scappare via, lontano, all'aria aperta, ma non c'è scampo: quel calore arriva da dentro! Tutte attraversiamo questa fase, in modo più o meno intenso. La notte sentiamo formicolii e punture di spilli ovunque, ci lasciamo prendere dall'ansia e le vampate di calore si alternano a brividi di freddo.
Una vera e propria tempesta ormonale si abbatte su di noi: povere, fragili, future "anziane"
In un secondo tempo consideriamo la menopausa un passaggio naturale, ormai rassegnate, e impariamo a sopportare gli inevitabili disagi: per esempio, l'eccessiva sensibilità della pelle, gli occhi lacrimosi e arrossati, l'irritabilità, i cambiamenti di umore e le lacrime versate a fiumi.
I nostri compagni ci guardano con evidente sconcerto, se sono comprensivi; con evidente fastidio se non lo sono mai stati. A volte sembrano chiedersi: ma chi cavolo è questa?
Sono molte le donne che, alla fine del percorso, si adattano con filosofia a questa nuova condizione; anzi, alcune ne sono addirittura felici. La scomparsa del ciclo infatti è anche un bel risparmio: quanti assorbenti abbiamo consumato fino ad allora? E i rapporti sessuali non sono forse più tranquilli e appaganti, senza il timore di restare incinta e doversi preoccupare di pillola, diaframma, spirale?
Altre invece accolgono la menopausa come una disgrazia, un evento funesto, una catastrofe, la morte del potere seduttivo e della bellezza fisica, convinte che fertilità vada di pari passo con la femminilità, così complicano ulteriormente le cose lasciandosi andare, perdono interesse per il sesso e il loro compagno, non reagiscono nel modo giusto allo sconquasso ormonale.
Non è così tragico, invece: una donna, dopo la menopausa, può dare e fare ancora molto, essere comunque bellissima, seduttiva, intelligente e dinamica, colma di tanto amore. In fin dei conti è un evento naturale, come altri che siamo obbligate ad attraversare. Tutto dipende da come si decide di affrontare la cosa.
Consiglio un libro "illuminante" sull'argomento: "Il passaggio muto" di Gail Sheeny - Rizzoli editore.