Uno degli argomenti maggiormente dibattuti in fatto di separazioni coniugali e divorzi è quello che riguarda il pagamento dell'assegno di mantenimento alla moglie da parte dell'ex marito. Infatti, in diversi casi può essere davvero complicato dimostrare, davanti al giudice, il reddito 'reale' che l'ex coniuge sta attualmente guadagnando: diventa tutto più complesso nel caso in cui l'ex marito dovesse svolgere un lavoro autonomo oppure un'attività di tipo imprenditoriale.

Allora, visto che le ipotesi e le supposizioni valgono poco o nulla, come si fa a sapere quanto guadagna realmente l'ex coniuge?

Ultime news separazioni e divorzi, 7 febbraio 2017: come si fa a sapere quanto guadagna l'ex marito?

Una nuova sentenza emessa dal Tribunale Regionale Amministrativo della Puglia ci viene in aiuto. Infatti, come riportato dal noto portale 'La legge per tutti', d'ora in poi sarà possibile rivolgersi all'Agenzia delle Entrate per chiedere la dimostrazione dei redditi di cui l'uomo può attualmente disporre. In tal modo si potranno presentare al giudice dei dati certi ai fini dell'assegno di mantenimento.

Un aspetto interessante è dovuto al fatto che, in questo caso, la privacy non può rappresentare un ostacolo: entro e non oltre trenta giorni dalla richiesta, l'Agenzia delle Entrate è obbligata a comunicare alla richiedente quanto guadagna l'ex marito e, addirittura, a fornire l'accesso ai suoi rapporti finanziari.

Sentenza N. 94/2017 Tar Puglia, notizie 7 febbraio: la privacy sui dati reddituali viene dopo

La sentenza N. 94/2017 del Tar Puglia, infatti, sottolinea come, in questo caso, debba essere data la massima priorità al diritto di mantenimento per la donna e i figli: quindi, di fronte a questa priorità, non può essere più tutelato il diritto di privacy dell'ex marito, in merito alla riservatezza dei dati inerenti al suo reddito economico.

Un altro elemento di rilievo che occorre sottolineare è quello relativo al fatto che nemmeno il fisco può opporsi alla richiesta di esibizione dei dati economici dell'ex coniuge. Dunque, quando si prospetta l'esigenza di tutelare i diritti di un minore come quelli riguardante il mantenimento, non c'è privacy che tenga.