Bisogna dire basta alla violenza sulle donne e ai femminicidi. Ci indigniamo, ci arrabbiamo, ma ci troviamo anche ad essere impotenti. Per fermare questo odio bisogna cambiare culturalmente la mentalità degli uomini, ma anche delle donne.
Una spirale di violenza senza fine
Sono allarmanti i dati sui femminicidi in questo 2018 da poco cominciato: ben 17 le donne uccise dall’inizio dell’anno, l'ultimo due giorni fa nel siracusano, in pratica sei donne al mese.
Un dato preoccupante, perché dietro ognuno di essi c’è una storia, una persona vera con un passato drammatico e non si tratta di semplici numeri. Le vittime sono donne di ogni età e ceto sociale. Nord, centro o sud, ogni regione è coinvolta. I carnefici uomini con pregressi ed enormi problemi psicologici, che non possono, in ogni caso essere giustificati. Spesso si tratta di mariti, fidanzati o compagni gelosi che non riescono ad accettare la fine di una storia. Le aggressioni cominciano poco per volta: insulti gratuiti, umiliazioni, fino ad arrivare a percosse, stupri, per finire, in troppi casi in assassinio.
Cambiare la mentalità
Le donne sono sempre delle vittime. Troppo spesso una donna che subisce violenza da un marito, compagno o fidanzato, viene definita debole, senza carattere. Mentre ci troviamo di fronte a donne forti, troppo forti, che spesso per questo pensano di poter resistere, come ha detto all'Ansa qualche giorno fa l'avvocato Rita Mone dell'Associazione Differenza Donna, che gestisce alcuni Centri Antiviolenza a Roma e fuori “ci troviamo di fronte a donne forti, troppo forti, che spesso per questo pensano di poter resistere. Separarsi da una persona brutale, lasciar un fidanzato prepotente, divorziare da un marito manesco sembra cosa facile, ma non lo è affatto. Le donne devono trovare il coraggio di parlare: i loro problemi non devono mai essere sottovalutati.
Rispetto a 10 anni fa, le donne hanno tanti strumenti per difendersi, ma non sempre questi risultano efficaci. C'è una legge sul femminicidio che risale al 2013 e ci sono tanti centri di accoglienza e ascolto. Per aiutare donne in difficoltà, mai sminuire un problema o una lamentela. Bisogna indirizzarle comunque verso psicologi e persone esperte che possano dare un aiuto professionale. Un primo passo è sicuramente il 1522, il numero verde nazionale antiviolenza.
Cambiare la mentalità di un uomo violento non è certo cosa facile: sono battaglie lunghe e forse, in certi casi, anche perse. La violenza nasce da malesseri, malumori, frustrazioni che l'uomo porta in sé e trasferisce sulla povera vittima. Modificare la cultura di questi uomini deve essere un obiettivo, ma le donne vittime di violenza non vanno lasciate sole a combattere.