Canton Ticino, Svizzera: referendum contro immigrati è svolta storica. Con circa 19 mila voti di scarto, il popolo svizzero ieri ha deciso di porre delle restrizioni ai flussi migratori. Seppur non immediate, è facile prevedere conseguenze importanti per i numerosi pendolari italiani che lavorano, ogni giorno, nel Canton Ticino. Sia il governo elvetico, sia le numerose associazioni presenti nel territorio svizzero, avevano dichiarato la loro contrarietà al referendum.

Il 50,3 % ha deciso, tuttavia, di dare mandato al Governo affinché vengano rinegoziato i trattati in materia anche con l'Unione Europea.

A seguito del risultato del referendum sull'immigrazione in Svizzera, i lavoratori italiani del Canton Ticino potrebbero subire delle notevoli restrizioni. Il tetto all'immigrazione, tuttavia, deve ancora essere deciso: importante, in questo caso, sarà il ruolo dell'Unione Europea, le cui pressioni potrebbero portare ad ammorbidire la linea del Governo. Sono circa 60 mila i nostri connazionali che ogni giorno si recano a lavorare oltre il confine, nella cosiddetta "Svizzera italiana".

Nell'ultimo decennio, anche a seguito della crisi internazionale, l'insofferenza verso gli italiani (e verso i lavoratori stranieri in generale) è sfociata in diverse campagne discriminatorie.

La Lega Nord ha bocciato il referendum sull'immigrazione in Svizzera; esulta, e non poco, invece, la Lega Ticinese. Il tetto agli immigrati divide anche due forze politiche che per anni hanno condiviso ideali e politiche comuni. C'è da dire, tuttavia, che il risultato del referendum in Svizzera è molto contraddittorio. La vittoria del Si (50,3%) è stata molto risicata e il voto è stato di segno opposto nei vari cantoni. Nel Canton Ticino, regno dei pendolari italiani, ha prevalso il Si (68%). Nella Svizzera "francese" ha prevalso il no.

Trattasi di pura e "vergognosa" discriminazione? Lo scoprire seguendo i prossimi passi del Governo Svizzero (sperando che l'Europa si svegli!).

Il referendum contro l'"immigrazione di massa", promosso dal Partito nazionalista svizzero Udc (Unione di Centro), costringerà il governo elvetico a nuove consultazioni, nei prossimi tre anni, con l'Ue. Se i negoziati non andassero a buon fine, non solo il tetto agli immigrati, ma anche la presenza dei frontalieri subirà delle modifiche. Ad ora è difficile cercare di prevedere quali garanzie chiederà il massimo organismo politico continentale e quali concessioni potrebbe adottare, la Svizzera, dopo l'esito del referendum di ieri.