Dopo che il Governo avrà chiuso con i decreti attuativi del Jobs Act, dovrà pensare al famoso tema delle Pensioni. È quello che molti lavoratori italiani si aspettano da anni, dopo essere rimasti penalizzati dalle dure norme introdotte dalla Legge Fornero. Si tratta di un tema molto delicato visto le numerose problematiche apportate al sistema previdenziale italiano e a migliaia e migliaia di lavoratori che tuttora non hanno avuto la possibilità di accedere alla pensione.
Nel riprendere in mano la questione, il Governo Renzi dovrà fare i conti con la mancanza di risorse economiche che potrebbero essere utilizzate per finanziare la pensione anticipata e quindi, garantire una copertura pensionistica ai famosi esodati e ai Quota 96 della scuola che sono rimasti profondamente colpiti dalle norme varate dall'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero e come se non bastasse sono stati esclusi dalla nuova Legge di Stabilità entrata in vigore il 1° gennaio 2015.
Per trovare le risorse necessarie, si pensa alla proposta riguardante il taglio alle pensioni d'oro, avanzata dal nuovo presidente dell'Istituto Nazionale d Previdenza Sociale, Tito Boeri. Da non dimenticare che l'idea di Boeri consiste in un prelievo applicato nella misura del 20-30% sulla differenza tra l'importo dell'assegno previdenziale e i contributi effettivamente versati. Come specificato dal quotidiano "Urban Post", il taglio alle pensioni alte, ipotizzato da Boeri, riguarda soprattutto gli assegni che superano i 3 mila euro mensili. "C'è un problema di fondo, nel passato si sono fatte promesse previdenziali eccessive.
Il peso di tutto questo lo pagano i giovani", ha dichiarato il neo presidente dell'Inps.
Rimane comunque il fatto che il problema pensioni non può restare inosservato e la riforma Fornero necessita di modifiche urgenti per dare finalmente una "tregua" a migliaia di lavoratori italiani. Di questo ne è consapevole anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti: " Quando verrà il momento faremo discussioni su tutto", ha spiegato.