La sicurezza degli edifici delle scuole italiane non è mai stata esemplare, e questo lo sappiamo. Ma oggi, Cittadinanzattiva ha dichiarato nella sala Igea dell’Istituto dell’enciclopedia italiana di Roma, che sono necessari altri 10 annidi investimenti per rendere le scuole veramente sicure. Lo ha fatto presentando il XIV rapporto delle nostre aule, alla presenza del ministro Madia.

L'emergenza è ancora presente e il rapporto degli ultimi 3 anni lo evidenzia: 112 crolli con 18 feriti in tutta Italia, dal Nord al Sud.

L'anagrafe edilizia è un punto dolente, ma non solo

Cittadinanzattiva, nel suo rapporto sulla sicurezza delle scuole, non attacca il governo Renzi ma chiama in causa l'anagrafe edilizia, colpevole di non avere tutti i dati (ne mancano l'8%) e non aver diffuso quelli delle certificazioni. Da quelli che si sono potuti raccogliere, emerge un'Italia incapace di far fronte ad un terremoto, in quanto solo l'8% degli edifici è stato costruito secondo la normativa antisismica, sebbene 1 Scuola su 3 si trovi in zona sismica.

Anche gli impianti elettrici non sono a norma in 1 aula su 4. Mancano ancora sapone nei bagni e carta igienica (motivo per cui si usa chiederli alle famiglie). Ogni sei scuole, una non ha manutenzione adeguata e solo una richiesta su tre di interventi strutturali è stata soddisfatta. I piani di emergenza vengono ignorati in molte scuole, e solo in una parte delle scuole italiane vengono fatti corsi sulla sicurezza per preparare il personale a incendi o altro.

La sicurezza all'interno della scuola

Anche la sicurezza interna delle scuole fa acqua da tutte le parti:

  • il 28% delle scuole non ha le scale di sicurezza;

  • le porte anti panico mancano nell’82% dei bagni, nell’80% delle aule o biblioteche, 33% delle palestre e nel 37% delle mense;

  • le barriere architettoniche restano nel 78% delle aule, dove non c'è spazio sufficiente per il movimento di una carrozzina;

  • mancano certificazioni di ogni tipo in diversi Istituti, da quello igienico sanitario a quello di agibilità.

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