"L'esperienza estremamente positiva rappresentata dal Erasmus va allargata anche in campo professionale". Questa in sostanza la proposta avanzata dal sottosegretario al ministero del lavoro e politiche sociali Luigi Bobba, nell'ambito della conferenza 'Erasmus+ e il futuro dell'Europa' tenutasi a Firenze per celebrare i 30 anni del progetto Erasmus.

Gioventù e lavoro, nuove generazioni in affanno

Poco rassicuranti i dati emersi dalla ricerca “Giovani, lavoro e rappresentanza” presentata il 10 maggio nel corso del decimo congresso del sindacato CISL tenutosi a Milano. I risultati che si delineano nella ricerca lasciano poco spazio a facili entusiasmi dovuti all'uscita teorica dal periodo nero: il nostro paese continua a mantenere il vertice fra quelli che hanno il maggiore numero di giovani senza occupazione. Le percentuali parlano chiaro, i non impiegati in tema lavorativo, scolastico, di ricerca lavoro, rappresentano il 26% del totale fra i soggetti considerati in età fra 15 - 34 anni.

L'atteggiamento dei giovani circa questa oppressiva situazione si concretizza in modi diversi che però riconducono tutti a una forte presa di coscienza mista a preoccupazione. Alle incertezze sulla costruzione e pianificazione del proprio futuro, si sommano i grandi mutamenti che stanno interessando il mondo e il nostro paese in particolare. L'immigrazione, il massiccio utilizzo della tecnologia, l'invecchiamento della popolazione, vengono percepiti come fattori - cause di instabilità anziché risorse e nuove opportunità per l'impiego.

Bisogno di rappresentanza

A chi rivolgersi quindi? A chi consegnare le proprie aspettative, sogni, iniziative? Le direzioni sono diverse, convergono sostanzialmente tutte in tre grandi contenitori, grandi quanto grande è la delusione e la sfiducia accumulate:

  • lo Stato. E' il primo passo, solo lo stato può, con provvedimenti di detassazione a favore di neo assunti e di implementazione nei settori in sofferenza, aumentare posti lavoro e favorire l'accesso alle classi meno agiate;
  • le associazioni sindacali. Preesistenti o di nuova istituzione, in grado di farsi carico della necessità dei giovani di partecipare non come numeri ma finalmente come protagonisti. I sindacati potranno essere frutto del rinnovamento dei vecchi oppure di nuova creazione, più adatti a affrontare le continue evoluzioni del mondo del lavoro. A questo va affiancata la domanda di servizi, per la gestione delle pratiche spesso troppo macchinose e complesse;
  • le aziende. Con la maggiore elasticità nel reperire i capitali e rischiare negli investimenti, possono creare innovazione e lavoro.

Uno spaccato sulla condizione lavorativa delle nuove generazioni che fa pensare e allo stesso tempo sperare.

Lo scoramento iniziale a fronte di troppe porte chiuse e poca luce all'orizzonte, lascia il posto a una energica pretesa di diritti e una rappresentanza idonea a tutelarli. Strumenti per affrontare e capire meglio i colossali mutamenti in corso.