Oggi i segretari di Cgl, Cisl e Uil si sono recati al cimitero di Piana degli Albanesi dove hanno riposto una corona in ricordo dell'uccisione delle vittime. Oggi, infatti, ricorrono i 70 anni dalla strage durante la quale un gruppo di lavoratori si era recato proprio nella piana per protestare contro il Latifondismo. Nel corso della protesta degli spari, probabilmente provenienti da un mitra raggiunsero la folla causando un numero significativo di vittime.

I sindacati hanno depositato una corona nei pressi della cappella dove sono sepolte le vittime e hanno assistito, insieme ad amministratori e cittadini al momento di preghiera celebrato dal vescovo di Piana. Ad accompagnare la cerimonia c'era anche il "silenzio" suonato da un carabiniere. Sono stati infine letti i nomi delle vittime della strage e a seguire il corteo si è recato presso la Casa del Partigiano.

Si festeggia un lavoro che non c'è

Il pensiero espresso dai dirigenti dei sindacati italiani Susanna Camusso, leader della Cgl, Annamaria Furlan, leader della Cisl e Carmelo Barbagallo, leader della Uil, è abbastanza chiaro.

La Camusso, infatti, l'importanza dell'avvenimento di 70 anni fa durante il quale i diritti dei lavoratori furono sopraffatti dalla supremazia della classe dirigente. Oggi secondo la Camusso si deve tenere a mente l'importanza della dignità della gente e la necessità di garantire un posto di lavoro a tutti. Anche la Furlan è dello stesso parere e sostiene la necessità di frenare il movimento migratorio dei giovani verso l'estero e l'assoluta urgenza nel garantire loro un futuro migliore. Barbagallo addirittura sostiene che in Italia, i governi, stiano dimenticando l'articolo 1 della Costituzione ovvero "L'italia è una Repubblica fondata sul lavoro". Secondo il segretario oggi non c'è proprio nulla da festeggiare perchè in realtà di lavoratori ce ne sono ben pochi.

Insomma tutti e tre i segretari generali esprimono preoccupazione soprattutto per il futuro dei giovani, la maggior parte dei quali disoccupati o costretti a lasciare l'Italia in cerca di un posto e di una paga dignitosa. Per cui insistono sull'esigenza che il ricordo di avvenimenti come quello di Portella rappresentino un monito affichè atti del genere non avvengano mai più, ma anche la speranza che stragi come questa e lotte da parte dei lavoratori per i loro diritti, non vengano annullate dalla classe politica odierna.