Governo Gentiloni in difficoltà sull'attuazione della prima fase di riforma Pensioni. Si registra un notevole ritardo sull'emanazione dei decreti attuativi dell'Anticipo pensionistico volontario e della Quota 41 per una parte dei lavoratori precoci. Norme previste nella legge di Bilancio 2017 la cui entrata in vigore era prevista per il primo maggio. Ma ad oggi - 1 maggio 2017 - nessuna novità sui decreti, dunque nessuna attivazione dei benefici per i lavoratori precoci e dell'Ape volontario, segno evidente delle difficoltà dell'esecutivo guidato dal premier Paolo Gentiloni ad attuare la prima parte di riforma pensioni varata dal governo presieduto dall'ex premier Matteo Renzi.

Pensioni, non arrivano i decreti per Ape e Quota 41

Su tutte le furie lavoratori e sindacati che continuano a fare sentire la loro voce in pubblici interventi anche sui social network. "Il governo - ha dichiarato il leader della Cgil Susanna Camusso - si era impegnato che gli strumenti partissero dal primo maggio. Registriamo un ritardo, pensiamo - ha aggiunto il dirigente sindacale - che ci sia ancora una volta una colpevole sottovalutazione del fatto che il tema delle pensioni - ha sottolineato facendo riferimento ai devastanti effetti della legge Fornero - è una delle ferite aperte nel mondo del lavoro". Secondo la Camusso, così come secondo gli altri sindacalisti e così come pensano soprattutto i lavoratori, non c'è più tempo da perdere: occorre attuare la prima parte degli interventi previsti nella legge di Bilancio 2017 e proseguire il tavolo di confronto sulla seconda parte di riforma pensioni che dovrebbe guardare con particolare favore a giovani e donne.

Sindacati e lavoratori infuriati col Governo Gentiloni

A tal proposito c'è chi insiste sulla proroga o la stabilizzazione di Opzione donna e sulla possibilità di estendere il cumulo gratuito dei contributi previdenziali anche a chi va in pensione anticipata con questa formula pensionistica. Un altro tema che si è imposto in questi giorni è quello del riscatto gratuito del periodo di studi universitari.

"Credo - ha detto il segretario generale del sindacato rosso criticando i ritardi del governo - che bisogna non solo accelerare l'entrata in vigore delle norme precedentemente concordate, ma - ha proseguito - che il terreno di cambiamento della legislazione sul tema delle pensioni sia - ha sottolineato Susanna Camusso - uno degli impegni fondamentali che abbiamo dinanzi a noi".