Primo sciopero in Italia dei dipendenti di Amazon, che segna una tappa nelle relazioni sindacali con il colosso di Seattle, messo sotto accusa per le condizioni di lavoro non proprio ottimali dei suoi lavoratori.

amazon quindi si ferma per un giorno e i dipendenti chiedono ai clienti di non comprare nulla per 24 ore. Un'agitazione proclamata da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che scendono in piazza con una lista di richieste tra cui: verifica dei carichi di lavoro, contrattazione dei turni, corretto inquadramento professionale del personale, riduzione dell'orario di lavoro dei driver, buoni pasto, stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali, continuità occupazionale e stop a turnover esasperato.

Dolori fisici e dominio degli algoritmi

Tante le testimonianze che portano alla luce aspetti forse poco conosciuti da chi, acquistando su Amazon, esalta la velocità degli ordini che può soddisfare ogni tipo di esigenza. Quello che il compratore no sa è che dietro ogni suo ordine potrebbe esserci dolore fisico e disagio psicologico dei lavoratori, costretti a turni esasperanti e a un lavoro ripetitivo e alienante. Un lavoro come quello del piccaggio (raccogliere i pacchi) per esempio, costringerebbe un dipendente allo stesso movimento per otto ore di fila, con conseguenti dolori fisici alle braccia, alla schiena e alle ginocchia.

Secondo i sindacati, Amazon concepirebbe la sua dinamica aziendale come un sistema regolato dall'intelligenza artificiale, tendendo a creare le dinamiche del vecchio lavoro a cottimo. Infatti il sistema è guidato da un algoritmo che chiede numeri: come ottenerli poi è un problema gestito dai manager, a cui spesso importerebbe poco delle condizioni dei loro dipendenti.

Amazon risponde alle accuse

In uno scenario lavorativo difficile a causa del Covid, ad Amazon si dà il merito di garantire posti di lavoro a migliaia di lavoratori italiani, senza dimenticare le assunzioni che arriveranno con l’apertura di due nuovi centri logistici in Piemonte ed Emilia Romagna, rispettivamente ad Agognate (Novara) e Spilamberto (Modena).

Si prevedono infatti ben 1100 neo assunti che entreranno in azienda grazie alle nuove aperture.

Alle proteste Amazon risponde quindi con la volontà di dare valore alla forza lavoro, mettendo al primo posto i dipendenti e offrendo loro un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo, con salari competitivi, benefit e ottime opportunità di crescita professionale.

Amazon inoltre ricorda che i loro dipendenti vengono assunti iniziando dal 5° livello del Cccnl Trasporti e Logistica, con uno stipendio a partire da 1.550 euro lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno con una serie di benefit in aggiunta. I corrieri invece sono assunti con un salario pari a 1.644 euro lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno, oltre a 300 euro netti mensili come indennità giornaliera.