Non sono trascorsi molti anni dal tempo cosiddetto della "Democrazia Cristiana" (espressione utilizzata esclusivamente per identificare un periodo senza manifestazione e/o esaltazione a sfondo politico), quando si mirava a mantenere determinati equilibri, anche spesso "politically incorrect", ma durante i quali si erano differenziate e formate diverse classi sociali, ovvero i ricchi, i benestanti, i borghesi, gli operai, e infine i meno abbienti.
Insomma, la ricchezza era abbastanza distribuita e la maggior parte degli italiani riusciva tranquillamente a metter su famiglia ed a sfamare anche molti figli. Era il periodo successivo alla Grande Guerra che aveva mietuto morti e lasciato miseria e sfacelo, ma, lentamente, l'Italia aveva riacquistato dignità e, con l'intervento di noti uomini politici di spessore, riassestato in buona parte l'economia dell'allora "belpaese". Dagli anni 90, ed esattamente dall'inchiesta "mani pulite" del giudice-politico Antonio di Pietro (personaggio anch'egli con qualche scheletro nel cassetto) durante il periodo che si identifica come "tangentopoli" si mirò a far una doverosa e giusta pulizia negli ambienti che venivano considerati "untouchables" con l'arresto di Mario Chiesa (collettore di voti per Bobo Craxi) in flagranza mentre riscuoteva una tangente; seguirono poi svariate indagini, inchieste, arresti e avvisi di garanzia per uomini politici di spicco, funzionari statali, imprenditori e uomini della finanza italiana.
Ed, in effetti una buona pulizia venne fatta anche se forse vana perchè tangentopoli esiste ancora purtroppo e la nuova politica poggia le basi dentro la vecchia.
Fatto sta che dal 2000 in poi, con l'entrata dell'euro, abbiamo avuto fumo negli occhi che ci mostrava un veloce progresso tecnologico, una fortissima industrializzazione, un commercio al culmine dei suoi tempi migliori per poco tempo, purtroppo. Subito dopo, abbiamo cominciato ad accorgerci che c'era qualcosa di strano. Niente più euforia per l'euro, per il commercio, per l'industria, per la tecnologia ma soprattutto per le famiglie italiane. Le ricchezze venivano pian piano ripartite tra i più ricchi e i benestanti mentre dipendenti ed operai non riuscivano ad arrivare a fine mese.
Tasse su tasse, aumenti dei prezzi, nessun calmieramento, stipendi dimezzati hanno portato oggi, nel 2014, a costringere molti italiani a rovistare tra la spazzatura in cerca di qualcosa da mangiare, molti imprenditori a chiudere bottega, molti dipendenti ed operai ad essere licenziati; ci sono ormai i ricchi, chi arriva a stento a fine mese e i poveri. Ma dal governo e dalla politica nazionale e locale arrivano rassicurazioni solo verbali che tutto andrà meglio, nel frattempo la realtà è sotto gli occhi di tutti, siamo alla fame o ci sarà di peggio?