Mai più, mai più. E' il ritornello, insieme a tanti altri, che si può leggere in questi giorni sui social media, molto frequentati dagli italiani in questi ultimi anni. Sui vari gruppi e pagine facebook dedicati alla Scuola, con migliaia e migliaia di iscritti,  si possono leggere tantissimi commenti dedicati al Pd, omettendo le frasi irripetibili, il succo è sempre lo stesso: non voteremo mai più il PD.

IL MOTIVO DELL'INDIGNAZIONE

Ad indignare i docenti ed il  personale ATA ,elettori  del PD in larghissima parte, è il DDL sulla Scuola da poco approdato in Parlamento. Nel DDL sono previste molte misure che non vanno proprio giù, come ad esempio la chiamata diretta dei docenti da parte dei Dirigenti scolastici, gli incarichi solo triennali ai nuovi prof. conferiti sempre dai Dirigenti che avranno un potere maggiore rispetto ad oggi,gli emolumenti in più ai docenti del team del Dirigente individuati sempre.....dal Dirigente e tanti altri aspetti della Riforma denominata dai docenti La Buona Sola.

SONDAGGI IN CALO NELL'ULTIMO PERIODO

Arresti, presunte tangenti, appalti sospetti, inchieste che interessano anche i big del partito, certo, ma il malcontento palese del mondo scolastico che sta sfociando in tante manifestazioni di piazza, scioperi,  e una diffusa contrarietà  riscontrabile con i martellamenti quotidiani sul web  ad opera del personale precario e di ruolo(molto presente in rete),  incidono sul calo nei sondaggi  che il PD sta facendo registrare ultimamente.

DELUSIONE DI UNA CATEGORIA MOLTO NUMEROSA

I lavoratori appartenenti al settore scolastico, tra coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato e coloro con contratti precari, sono ampiamente oltre il milione, milione e mezzo. Se poi sommiamo a questi numeri già grandi i relativi familiari, si arriva a cifre stratosferiche che il PD farebbe bene a  non  sottovalutare. La delusione, poi, è maggiore perchè questa categoria ha dato un notevole contributo ai succesi elettorali del PD, per cui si sarebbe aspettata, dopo le tante promesse di Renzi,  un coinvolgimento ed ascolto vero, non di facciata. Le elezioni regionali sono vicine, vedremo se ci saranno delle aperture alle richieste che pervengono anche dal mondo politico e sindacale.