Le ombre della crisi cinese si allungano sul mondo e le la parata miliare senza precedenti che la Cina con il suo presidente Xi Jinping ha organizzato in piazza Tian'anmen a Pechino le rende ancora più inquietanti. E sul palco d'onore a battere le mani c'era il presidente russo Vladimir Putin che a differenza di molti capi di stato non ha voluto mancare all'appuntamento che commemora la fine della seconda guerra mondiale e la vittoria della Cina sul Giappone.

La sua presenza non è stata sicuramente casuale o di mera cortesia perché non può sfuggire la circostanza che i  due grandi Paesi sono sotto attacco speculativo e li accomuna una crisi economica diversa nei contenuti ma uguale nella sostanza. Con i loro formidabili eserciti le due super potenze sembrano quindi marciare nella stessa direzione: mostrare al mondo politico e finanziario e sopratutto a Unione EuropeaStati Uniti e Giappone che nella cabina di regia ci sono anche loro e che non si piegheranno agli attacchi speculativi e a logiche che non siano pienamente condivise.

Sappiamo che le Borse e il petrolio sono i principali tavoli da gioco dove la finanza internazionale decide i destini del mondo e mai come in questi giorni ne abbiamo avuto la riprova.

Le montagne russe delle quotazioni di borsa e il crollo del prezzo del petrolio sembrano non avere alcun aggancio con l'economia reale ma piuttosto sembrano essere dettate dalla mera speculazione finanziaria e in ultima analisi da questioni di potere geo-politico. Com'è possibile infatti che il prezzo del petrolio, fino a prova contraria è una materia prima che dovrebbe avere un suo prezzo di mercato, arrivi a perdere metà del suo valore nel giro di pochi mesi così come la borsa di Shangai, capace fra l'altro di perdere in un solo giorno il 9% gettando nel panico il mondo intero e sul lastrico milioni di piccoli risparmiatori cinesi?

Verrebbe da pensare che siamo finiti per sbaglio in un video game e che per tornare alla realtà basta spegnere il computer.

Ma non è così, purtroppo. Siamo piuttosto in un Luna Park dove le regole del gioco le dettano i giostrai. Russi e cinesi hanno lunghe tradizioni in questo campo e il mondo non può far finta di non saperlo.