Stamattina ci si sveglia così, con parole di terrore ascoltate alla radio o al tg. Ci si sveglia con la morte intorno, una presenza che abbiamo imparato a temere, ma che abbiamo anche maledettamente imparato ad accettare. I fatti hanno luogo ancora nella martoriata Londra, capitale del Regno unito, oggi piuttosto ''capitale dell'odio''. È infatti l'odio che si staglia prepotentemente al centro dell'attenzione di attentato in attentato, di omicidio in omicidio.

È anche questa volta lo scenario è molto simile ai precedenti.

Furgone a velocità sulla gente

Intorno alla mezzanotte di ieri, un veicolo si è diretto volontariamente contro un piccolo agglomerato di persone, riunite al davanti a un luogo di culto. Le notizie riferiscono di 10 feriti e 1 morto. C'è poco da stare a parlare, il terrorismo è tornato. È quindi automatico che, captando le parole 'furgone' e 'attentato' alla radio, ci immaginiamo tutti la stessa scena. Il 'solito' fondamentalista islamico si é diretto senza pietà verso la folla seminando morte e terrore. Ci è però sufficiente ascoltare qualche secondo in più per sentire qualcosa che ci scombussola e non poco.

Il furgone stavolta non è andato verso luoghi occidentali, verso i posti che abbiamo malauguratamente imparato ad associare agli attentati. L' obiettivo è stata una moschea, simbolo della religione musulmana, e alla guida del furgone che si è scagliato contro i fedeli c'era un uomo 'bianco e corpulento', che avrebbe urlato ''odio i musulmani''.

L'attacco alla moschea: l'ondata di contro-terrorismo

Partendo dal presupposto che questo atto non può essere che identificato come terrorismo, bisogna però fornire una lettura più specifica. Questo atto, che non può essere in alcun modo giustificato, va preso per quello che è: una reazione all'odio con altro odio. Se il terrorismo islamico ha iniziato questa sanguinosa faida, generando odio, allora l'evento di oggi può esser considerato come un atto di contro-terrorismo.

Investire con un furgone un gruppo di persone non è la strada da percorrere. Non è la soluzione cedere all'odio in questo modo. Non per Londra, non per l'Europa. L'occidente semplicemente non può cadere in armi meschine e vigliacche, largamente sfruttate da gente senza scrupoli. È per questo che il gesto deve essere condannato non solo dal governo, ma anche dalla gente che deve essere forte per non cadere nel populismo. Sperando che questo regno dell'odio torni il più presto possibile ad essere semplicemente il Regno Unito.